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Piemonte, Cirio: "Centri commerciali chiusi nel week end"

"Teniamo aperti solo alimentari e farmacie, i generi di prima necessità", ha detto il presidente della Regione

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Il Piemonte chiude nel fine settimana i centri commerciali. Lo rende noto il governatore Alberto Cirio."Entro questa sera firmerò una ordinanza che chiude i centri commerciali non alimentari su tutto il territorio regionale", dice ai microfoni della trasmissione Tagadà, su La7."Teniamo aperti solo alimentari e farmacie, i generi di prima necessità".

La chiusura dei centri commerciali nel weekend è una "misura anti-assembramento molto forte", sostiene il governatore Cirio, convinto di avere messo in campo in Piemonte "misure di grande rigore", perché "quando si è prudenti non si sbaglia mai". Al riguardo, Cirio ricorda che la Regione ha già disposto la chiusura di tutte le attività a mezzanotte. "Non è come il coprifuoco lombardo, dove non si può uscire di casa, ma che tutte le attività sono chiuse da mezzanotte, orario che abbiamo difeso perché sono attività che si sono fatte in quattro per essere in regola. Ci sono più rischi di assembramento nei centri commerciali".

In Piemonte emergenza diversa rispetto a primavera
"Rispetto alla primavera scorsa la situazione in Piemonte, per quanto riguarda l’emergenza Covid, è notevolmente cambiata”. Lo ha annunciato il presidente della Giunta regionale Alberto Cirio in apertura della seduta della quarta Commissione del 19 ottobre, presieduta dal presidente Alessandro Stecco alla presenza degli assessori alla Sanità Luigi Icardi e alla Ricerca Matteo Marnati. “In linea di massima - ha aggiunto - dobbiamo attenderci un’epidemia meno grave ma più diffusa, ovvero con maggiore necessità di posti letto per ricoveri ordinari che di terapie intensive”. “Negli ultimi decenni la Sanità piemontese è stata sottoposta a numerosi tagli che hanno provocato notevoli difficoltà strutturali alla medicina territoriale - ha detto -. E, per affrontare l’emergenza, siamo partiti da tale situazione”.

“Sotto il profilo organizzativo - ha evidenziato Cirio - l’istituzione del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive (Dirmei) funge da ‘Azienda zero’ per l’emergenza monitorando in tempo reale, per ogni azienda sanitaria, le forniture di dispositivi di protezione individuale, il personale, l’attività dei laboratori e il numero di posti letto per consentire un quadro della situazione sempre aggiornato. Il Dirmei coordina la parte sanitaria all’interno dell’Unità di crisi che dalla scorsa settimana ha nuovamente potenziato l’orario ed è attiva 24 ore su 24”. “Il numero di posti letto per la terapia intensiva - ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte - grazie al Programma pandemico progressivo è ora in linea con quanto previsto dal parametro nazionale mentre, per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale (Dpi) il Dirmei monitora gli approvvigionamenti delle Aziende e dispone di una scorta di riserva in caso di necessità”. Circa il personale medico e sanitario, ha aggiunto, “il Piemonte ha messo sotto contratto negli ultimi mesi 2.503 tra medici, infermieri e alte professionalità, 276 operatori sanitari sono stati dedicati alla scuola e abbiamo attivato una convenzione con 80 medici per operare come consulenti per le Rsa più piccole e prive di direttore sanitario”.

Da lunedì Dad al 50% per le scuole superiori
Il Piemonte vuole tenere le scuole aperte per questo l'ordinanza che entrerà in vigore da lunedì prevede  la "didattica in presenza per gli studenti delle scuole d'infanzia, elementari, medie e del primo anno delle superiori, mentre obbliga le  scuole a incentivare la didattica a distanza per gli studenti dalla  seconda alla quinta superiore"  ha annunciato poi in serata Cirio, aggiungendo che "con questo provvedimento di didattica a distanza misto, 50% in presenza e 50% a casa, saremo in grado di avere 75mila ragazzi in meno che si sposteranno con i mezzi pubblici ogni giorno".

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