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MONDO

Pubblicata in Gazzetta domanda Croazia per ammissione Prosek, Italia pronta a opporsi

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La Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ha pubblicato oggi la "domanda di protezione della menzione tradizionale" riguardante il vino croato Prosek. "Le dichiarazioni di opposizione - si precisa nella Gazzetta - devono pervenire alla Commissione entro un termine di due mesi dalla data della presente pubblicazione". Il Prosek croato viene definito come "un vino prodotto con uve tecnologicamente sovramature e appassite che devono contenere almeno 150  Oe (gradi Oechsle) di zucchero". "Può essere rosso o bianco", si precisa nella definizione ufficiale. "La fragranza - si legge ancora - è descritta come un aroma di frutta sovramatura con una lieve nota di legno e un aroma di leggera ossidazione".
 
 
Due mesi per le opposizioni
 
Con l’arrivo in Gazzetta della domanda di protezione della menzione tradizionale "Prosek", presentata dalla Croazia “tutte le parti interessate disporranno di un termine di due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un’obiezione motivata che la Commissione analizzerà prima di adottare una decisione finale”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è necessario fare presto per fermare una decisione scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo, in riferimento all’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue preannunciata dal Commissario Ue all’Agricoltura Wojciechowski.
 
Il via libera dell’Ue alla pubblicazione della domanda per il Prosek croato - sottolinea la Coldiretti - rovina il record storico dell’export di Prosecco nel mondo, cresciuto del 35% nei primi sei mesi del 2021, ma contraddice anche in maniera clamorosa la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea come la star delle bollicine italiane che quest’anno dovrebbe raggiungere il record di 700 milioni di bottiglie prodotte, la più grande denominazione al mondo.
 
 
 
Patuanelli e Centinaio: avviato tavolo tecnico in difesa delle nostre eccellenze
 
 
 "E' stato già attivato un Tavolo tecnico per predisporre una dichiarazione debitamente motivata relativa alle condizioni di ammissibilità al fine di opporci a a quanto proposto dalla Croazia. E permettetemi a tal riguardo un ringraziamento al Sottosegretario Gian Marco Centinaio che, oltre ad aver seguito immediatamente in prima persona la questione anche in forza alla sua delega, oggi è voluto essere presente proprio per rappresentare l'unità del Governo e di come ci muoviamo  in modo sincrono". Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole e alimentari Stefano Patuanelli nell'informativa al Senato sul caso Prosecco e la richiesta della Croazia.  "Fin da subito il Sottosegretario ha attivato un dossier - ha precisato il ministro - e a lui ho personalmente chiesto il coordinamento necessario a rendere proficua ed efficace l'azione ministeriale nel suo complesso".        
 
"Il governo si sta muovendo unito e coeso in difesa non solo del Prosecco, ma di tutto il nostro Made in Italy, come ha ricordato oggi in Aula nella sua informativa sul caso del Prosek croato il ministro Patuanelli. L'intero Sistema Paese deve battersi per una delle sue più importanti eccellenze".    E' quanto ha detto il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali con delega al settore vitivinicolo, Gian Marco Centinaio a proposito della vicenda Prosek. "Stiamo lavorando - ha aggiunto - per evitare quella che sarebbe di fatto una istituzionalizzazione dell'italian sounding. Se venisse riconosciuta la menzione tradizionale Prosek non sarebbe solo un danno per un vino che rappresenta una tipicità esclusivamente italiana e il caso di maggiore successo commerciale degli ultimi anni, ma un precedente pericoloso per tutte le nostre denominazioni. Bisogna fare presto - aggiunge Centinaio - tanto più che proprio oggi è stata pubblicata la domanda di registrazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue. Già a fine giugno nel comitato di gestione europeo l'Italia aveva espresso la sua netta contrarietà alla proposta e il commissario europeo all'Agricoltura nel corso del recente G20 dell'Agricoltura aveva detto che la questione era tutt'altro che conclusa e che le Dop e le Igp vanno rafforzate e non indebolite. Da parte nostra ci sarà una convinta e motivata opposizione formale anche attraverso il Tavolo tecnico istituito presso il Mipaaf. A sostegno delle nostre tesi, d'altronde, non c'è solo il Regolamento Ue 33/2019, ma anche la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue sul caso Champanillo. Uniti - conclude Centinaio - ribadiamo un fermo no a una decisione che penalizzerebbe i nostri territori, i nostri produttori e tutto il nostro Made in Italy".
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