MONDO
Le regioni separatiste
Le 11 (potenziali) Scozie d'Europa
In prima linea c'è la Catalogna, che il 9 novembre voterà per il referendum secessionista, illegale per Madrid. In Italia le regioni con istanze separatiste, più o meno agguerrite, sono 5. Dalla Baviera alla Corsica, una mappa delle nazioni con spinte autonomiste.
Crimea: passata a marzo con il favore delle armi e del 97% dei voti dall'Ucraina alla Russia.
1 Catalogna (Spagna)
Il 9 novembre i catalani sono chiamati alle urne per votare la secessione dalla Spagna. A differenza di Londra, però, Madrid considera il referendum illegale e incostituzionale.
2 Paesi Baschi (Spagna)
L’Euskal Herria – la cui lingua, l’euskera, è stata bandita durante il franchismo – comprende un territorio a cavallo tra Francia e Spagna, dove il movimento indipendentista è più radicato. Nel 1895 nasce il Partido Nacionalista Vasco/Euzko Alderdi Jeltzalea, nel 1958 l’ETA, l’organizzazione terrorista e nazionalista che rivendica l’indipendenza ed è considerata responsabile della morte di 800 persone.
3 Padania (Italia)
La dichiarazione d’indipendenza della Padania risale al 1996, quando Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha dichiarato: “Sono le terre tramandateci dai nostri avi, qui abbiamo inventato un modo originale di vivere”. Oggi il segretario Matteo Salvini è a Edimburgo per sostenere la secessione scozzese.
4 Veneto (Italia)
Nel 1997 i Serenissimi e il loro tanko volevano sia l’indipendenza sia rivendicare la non appartenenza alla leghista Padania. Quest’anno, ad aprile, il movimento secessionista è stato travolto da una raffica di arresti: 24, contestatissimi. Qui spiegano le ragioni dell’indipendenza.
5 Sardegna (Italia)
L’ultimo nato nella galassia dei partiti autonomisti dell’isola è il Partito dei Sardi. L’indipendentismu sardu - come si dice in lingua sarda o andipandentìsmu saldu in catalano algherese – denuncia l’espropriazione culturale e porta avanti le istanze secessioniste.
6 Alto Adige (Italia)
Quando si fece un referendum – privo di valore legale - per decidere se staccarsi o no dall’Italia, considerata un Paese invasore, i votanti potevano anche vincere un premio: “Sarà estratto un viaggio in Scozia del valore di 2.500 euro, nonché un viaggio a Barcellona del valore di 2.000 euro”, si leggeva nel 2013. La proposta di unirsi all’Austria del Süd-Tiroler Freiheit di Eva Klotz ha ottenuto il 92% dei voti dei 61 mila partecipanti.
7 Valle d’Aosta (Italia)
Regione a statuto speciale, poco agguerrita ma sicuramente affine alla Francia. Oggi, in occasione del referendum scozzese, il presidente della regione Augusto Rollandin ne parla così: “Erano istanze collegate all'affinità di lingua, al fatto che fossimo da sempre legati all'humus culturale e politico francese. Che poi, successivamente, ci siano state delle evoluzioni per cui oggi questo passaggio o questa esigenza di annessione non sia più sentita è del tutto evidente e naturale. Diverso è il discorso di avere autonomia più che indipendenza: autonomia vera, autonomia che permetta di sviluppare al meglio le politiche che sono, nel caso della Valle d'Aosta, le più idonee a soddisfare le esigenze della popolazione locale”.
8 Fiandre (Belgio)
Nuova Alleanza Fiamminga, il partito separatista guidato da Bart De Wever, ha sbancato alle elezioni del 2010. L’indipendenza ha principalmente motivazioni economiche e sociali.
9 Corsica (Francia)
Da oltre un secolo la Corsica ambisce ad emanciparsi dalla Francia. Dal 2001 organizza le Ghjurnate Internaziunale di Corti, una kermesse di incontri e dibattiti cui partecipano numerosi leader separatisti.
10 Irlanda del Nord (Regno Unito)
Nel 1921 c’è stata una guerra civile tra separatisti e governo britannico, poi decenni di attentati e violenze fra i cattolici dell’Ira, i paramilitari protestanti e le forze della Corona. Nel 1998, con l’Accordo del Venerdì Santo si è completato il processo di pace.
11 Baviera (Germania)
E’ il land più antico della Germania, l’ultimo ad entrare a farne parte. Le istanze indipendentiste della regione hanno come portavoce politico il Beyernpartei, che dal 1946 si batte per la separazione. Il suo presidente, Florian Weber, ha recentemente dichiarato: “Il mio sogno è diventare ministro degli Esteri della Baviera”.
di Veronica Fernandes
L'esito del referendum scozzese potrebbe cambiare il destino delle altre regioni indipendentiste, secessioniste e irredente d'Europa. I loro leader, così come gli Stati di cui fanno ufficialmente parte, seguono con passione e apprensione il voto per l'eventuale addio a Londra. Sullo sfondo il recentissimo - ma diversissimo, dato che è scaturito dalla guerra - precedente della
1 Catalogna (Spagna)
Il 9 novembre i catalani sono chiamati alle urne per votare la secessione dalla Spagna. A differenza di Londra, però, Madrid considera il referendum illegale e incostituzionale.
2 Paesi Baschi (Spagna)
L’Euskal Herria – la cui lingua, l’euskera, è stata bandita durante il franchismo – comprende un territorio a cavallo tra Francia e Spagna, dove il movimento indipendentista è più radicato. Nel 1895 nasce il Partido Nacionalista Vasco/Euzko Alderdi Jeltzalea, nel 1958 l’ETA, l’organizzazione terrorista e nazionalista che rivendica l’indipendenza ed è considerata responsabile della morte di 800 persone.
3 Padania (Italia)
La dichiarazione d’indipendenza della Padania risale al 1996, quando Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha dichiarato: “Sono le terre tramandateci dai nostri avi, qui abbiamo inventato un modo originale di vivere”. Oggi il segretario Matteo Salvini è a Edimburgo per sostenere la secessione scozzese.
4 Veneto (Italia)
Nel 1997 i Serenissimi e il loro tanko volevano sia l’indipendenza sia rivendicare la non appartenenza alla leghista Padania. Quest’anno, ad aprile, il movimento secessionista è stato travolto da una raffica di arresti: 24, contestatissimi. Qui spiegano le ragioni dell’indipendenza.
5 Sardegna (Italia)
L’ultimo nato nella galassia dei partiti autonomisti dell’isola è il Partito dei Sardi. L’indipendentismu sardu - come si dice in lingua sarda o andipandentìsmu saldu in catalano algherese – denuncia l’espropriazione culturale e porta avanti le istanze secessioniste.
6 Alto Adige (Italia)
Quando si fece un referendum – privo di valore legale - per decidere se staccarsi o no dall’Italia, considerata un Paese invasore, i votanti potevano anche vincere un premio: “Sarà estratto un viaggio in Scozia del valore di 2.500 euro, nonché un viaggio a Barcellona del valore di 2.000 euro”, si leggeva nel 2013. La proposta di unirsi all’Austria del Süd-Tiroler Freiheit di Eva Klotz ha ottenuto il 92% dei voti dei 61 mila partecipanti.
7 Valle d’Aosta (Italia)
Regione a statuto speciale, poco agguerrita ma sicuramente affine alla Francia. Oggi, in occasione del referendum scozzese, il presidente della regione Augusto Rollandin ne parla così: “Erano istanze collegate all'affinità di lingua, al fatto che fossimo da sempre legati all'humus culturale e politico francese. Che poi, successivamente, ci siano state delle evoluzioni per cui oggi questo passaggio o questa esigenza di annessione non sia più sentita è del tutto evidente e naturale. Diverso è il discorso di avere autonomia più che indipendenza: autonomia vera, autonomia che permetta di sviluppare al meglio le politiche che sono, nel caso della Valle d'Aosta, le più idonee a soddisfare le esigenze della popolazione locale”.
8 Fiandre (Belgio)
Nuova Alleanza Fiamminga, il partito separatista guidato da Bart De Wever, ha sbancato alle elezioni del 2010. L’indipendenza ha principalmente motivazioni economiche e sociali.
9 Corsica (Francia)
Da oltre un secolo la Corsica ambisce ad emanciparsi dalla Francia. Dal 2001 organizza le Ghjurnate Internaziunale di Corti, una kermesse di incontri e dibattiti cui partecipano numerosi leader separatisti.
10 Irlanda del Nord (Regno Unito)
Nel 1921 c’è stata una guerra civile tra separatisti e governo britannico, poi decenni di attentati e violenze fra i cattolici dell’Ira, i paramilitari protestanti e le forze della Corona. Nel 1998, con l’Accordo del Venerdì Santo si è completato il processo di pace.
11 Baviera (Germania)
E’ il land più antico della Germania, l’ultimo ad entrare a farne parte. Le istanze indipendentiste della regione hanno come portavoce politico il Beyernpartei, che dal 1946 si batte per la separazione. Il suo presidente, Florian Weber, ha recentemente dichiarato: “Il mio sogno è diventare ministro degli Esteri della Baviera”.