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ECONOMIA

Lunedì l'incontro con la Merkel

Parte il tour europeo di Renzi, oggi da Hollande

Settimana fittissima di impegni per il premier che in tarda mattinata giungerà a Parigi per incontrare il presidente francese. Lunedì il faccia a faccia con la cancelliera tedesca per illustrare il piano di riforme economiche già definito 'ambizioso'. Giovedì il Consiglio europeo. Linea concordata con Napolitano: coniugare rigore e crescita

Matteo Renzi e Francois Hollande
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Parte la missione Europa di Matteo Renzi. Con oggi inizia infatti la settimana del vero 'battesimo di fuoco' per il premier che, in tarda mattinata, sbarcherà a Parigi con la moglie Agnese per incontrare il presidente francese Hollande. Lunedì il faccia a faccia con la cancelliera tedesca Angela Merkel che dovrà convincere della bontà del suo piano di riforme già definito 'ambizioso'. Giovedì sarà la volta di Bruxelles dove parteciperà al Consiglio europeo tutto dedicato all'economia. E proprio qui, a Bruxelles, Renzi avrà prima un bilaterale con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.

La settimana europea del premier si prospetta, quindi, fittissima di impegni. Settimana preparata ieri al Colle con il capo dello Stato, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Delrio, Gozi e alcuni ministri tra cui Piercarlo Padoan. L'obiettivo, concordato con Napolitano, è quello di presentarsi al summit con le idee chiare: arrivare a un "riequilibrio delle politiche europee che accompagni la disciplina sui conti con la crescita e l'attenzione all'economia reale".

Renzi parte già con una sicurezza: il suo piano di misure è 'ambizioso'. Ieri il portavoce di Angela Merkel, durante una conferenza stampa a Berlino, ha parlato infatti del progetto di riforme del governo italiano. Un progetto sì ambizioso, ma che dovrà essere illustrato nei dettagli alla cancelliera. Il piano renziano deve di fatto fare i conti con il rigore imposto dall'Europa e dalla Bce che proprio pochi giorni fa ha bacchettato il nostro Paese chiedendo misure tangibili per ridurre il deficit. Matteo Renzi ha assicurato più volte di non volere sforare il tetto del 3% del deficit, ma si è riservato di utilizzare parte del margine per la riduzione delle tasse. Portando così il disavanzo dal 2,6% al 2,8%. Il problema è che il Fiscal Compact non lo permette: prevede infatti l'obbligo di tagliare il deficit per far scendere il debito. Deficit che tra l'altro è stato oggetto del monito della Banca centrale proprio pochi giorni fa. L'Eurotower sostiene infatti che l'Italia non abbia compiuto progressi tangibili per la riduzione del suo deficit. Per rivedere il deficit e il suo tetto sarebbe necessario il via libera di Bruxelles. Fare deficit per tagliare le tasse potrebbe infatti comportare per il nostro Paese la procedura di infrazione per deficit e debito eccessivo. E Renzi lo sa benissimo. L'opera di convincimento, in sostanza, dovrà far leva su questo assunto: per far scendere il debito bisogna alzare il Pil. Se non si vuole morire di austerità.


 
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