Coronavirus
Il ricorso
Ordinanza Marsilio, Abruzzo da rossa ad arancione, Governo presenta ricorso al Tar
In uno dei passaggi del ricorso si legge: "Le misure ampliative introdotte dalla Regione Abruzzo anticipando gli effetti o gli eventuali provvedimenti di riclassificazione della Regione da zona rossa a zona arancione rischiano di portare ad un 'improvvisa impennata della curva dei contagi e gravissime e incalcolabili conseguenze nella salute delle persone e per la tenuta dei sistemi sanitari regionali"
Il Governo, tramite l'avvocatura distrettuale dello Stato, ha depositato già nel pomeriggio il ricorso contro l'ordinanza Marsilio presso il Tar dell'Aquila. Il ricorso urgente è stato notificato e depositato con la richiesta di decreto presidenziale inaudita altera parte, cioè senza ascoltare la regione Abruzzo che con con nove decessi recenti supera la soglia delle mille vittime. Sono infatti 1.003, nel complesso, le persone decedute con il covid-19 dall'inizio di marzo, quando ci fu la prima vittima, ad oggi. Più della metà dei decessi - il 52,9%, pari a 531 persone - sono avvenuti nella seconda ondata e, in particolare, dal 14 settembre.
Nel ricorso presentato, per conto del premier, Giuseppe Conte, e del Ministero della Salute, nella persona del Ministro Roberto Speranza, si chiede l'annullamento della ordinanza con cui il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, dallo scorso 7 dicembre ha cancellato la zona rossa reintroducendo la zona arancione. Il documento è nella mani del presidente del Tar, Umberto Realfonzo, che potrebbe decidere con un "decreto di inaudita altera parte", senza andare in Camera di consiglio quindi senza fissare la udienza, di concedere o meno la sospensiva. Il pronunciamento sarebbe atteso nelle prossime ore.
In uno dei passaggi del ricorso si legge: "Le misure ampliative introdotte dalla Regione Abruzzo anticipando gli effetti o gli eventuali e, al momento non ancora adottati, provvedimenti di riclassificazione della Regione da zona rossa a zona arancione rischiano nell'attuale, delicato, contesto di portare ad un 'improvvisa impennata della curva dei contagi e gravissime e incalcolabili conseguenze nella salute delle persone e per la tenuta dei sistemi sanitari regionali".
"Posto che il 27 novembre la cabina di regia ha accertato per la prima volta la riduzione dello scenario epidemico condizione poi confermata dal monitoraggio del 4 dicembre, il periodo di 14 giorni era destinato a perfezionarsi non prima dell'11 dicembre". Nella diffida inviata alla Regione dal Ministro delle Regioni Francesco Boccia, lo scorso 6 dicembre, data in cui il governatore abruzzese ha firmato la ordinanza, si parlava di ritorno della Regione in zona arancione non prima del 9 dicembre.