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POLITICA

Le linee guida riforma

La pubblica amministrazione nelle case degli italiani. Ministro Madia illustra come cambia lo Stato

Il ministro per la Semplificazione illustra le linee guida del disegno di legge delega
per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche approvato ieri in Consiglio dei ministri

Il ministro per la Semplificazione Marianna Madia (LaPresse)
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Roma È il ministro per la Semplificazione Marianna Madia a fornire i dettagli di quella che ieri Renzi ha definito una vera e propria "rivoluzione copernicana". Concetto ribadito dal ministro che assicura che verrà ribaltato il rapporto con i cittadini. Sarà "la pubblica amministrazione ad andare nelle case degli italiani" e non più il contrario. Il disegno di legge delega prevede poi un piano di digitalizzazione e semplificazione ai vertici.  

La riforma, che arriverà in Parlamento la prossima settimana, mira a rafforzare il ruolo di coordinamento delle politiche pubbliche svolto della presidenza del Consiglio perché "un governo non è un insieme di ministeri, ma un unico soggetto". E sarà propio la Presidenza del Consiglio a decidere in caso di divergenza tra amministrazioni. Mentre in caso di mancata risposta da parte di un ufficio varrà la regola del silenzio assenso.

Servizi da casa con il Pin 
"La possibilità di accedere a tutte le informazioni che ci riguardano da un pc, con un nostro Pin, e di potere ricevere tutto ciò che si può al domicilio telematico o di residenza: è questo il primo punto, su cui vogliamo investire di più" ha detto la Madia. Il Pin unico, aggiunge la Madia, sarà funzionante per il 2015.

Ufficio territoriale del governo
Per creare "raccordo tra governo e cittadino", ha detto Madia,  è "importante che ci sia un unico luogo sul territorio, un Ufficio territoriale del governo che racchiuda tutta la periferia dello Stato, dove c'è un dirigente, il prefetto, che è responsabile di come l'azione del governo arriva al cittadini". 

Regola del silenzio assenso
"Introduciamo il concetto del silenzio assenso, per cui l'amministrazione proponente invia alla concertante un provvedimento e se entro 30 giorni il ministero non risponde si considera assenso. Ma se tra le due amministrazioni" c'è una divergenza di vedute, "è la presidenza del Consiglio a decidere come deve essere scritto il provvedimento". 

Carriere, basta automatismi. Chi sbaglia torna indietro
Con la riforma della Pubblica Amministrazione si porrà fine "alle carriere legate ad automatismi" assicura il ministro. "Oggi non c'è l'incentivo a fare immediatamente bene il proprio lavoro - ha aggiunto - soprattutto se fai male il tuo lavoro non torni indietro". Con la riforma "si potrà salire e scendere in carriera" secondo criteri "di responsabilità e merito". 

No esuberi ma migliore impiego dipendenti
"Certamente il tema di un migliore utilizzo dei dipendenti pubblici esiste" afferma la Madia che però assicura che non ci saranno esuberi. Sulle prefetture il ministro non conferma il numero di 40 ma aggiunge che comunque ci sarà una revisione del numero attuale.

Trattenimento magistrati: non si cambia
"Il punto di equilibrio trovato sulla deroga ai magistrati per il trattenimento in servizio fino al 2015 è da non cambiare, perché garantisce la continuità del lavoro degli uffici giudiziari che è l'unica ragione per cui abbiamo introdotto la deroga" ha spiegato il ministro della P.a..

Riaprire contrattazione solo dopo la crisi
Il rinnovo della parte economica del contratto degli statali bloccato dal 2008 ci potrà essere solo con l'uscita dalla crisi, ha detto il ministro Madia. "È una situazione creata dalla crisi - ha aggiunto - che si somma a tante altre ingiustizie e che dobbiamo vedere in Italia, ci sono gli esodati e i precari della pubblica amministrazione".
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