MONDO
Era stato condannato a 15 anni
Egitto, liberato il blogger simbolo della rivoluzione anti Mubarak
In carcere per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata al Cairo, Alaa Abdel-Fattah è stato rilasciato dopo la decisione del Tribunale Penale del Cairo. E' il simbolo della libertà di espressione e della rivoluzione anti Mubarak del 2011.
Manalaa ha ricevuto vari premi - tra cui quello di Reporters Without Borders - come prima piattaforma egiziana ad aggregare blog senza restrizioni sui contenuti.
Oggi un Tribunale Penale del Cairo, ha scritto il quotidiano al Ahram, ha ordinato la sua scarcerazione dopo che lo scorso 19 agosto, quasi un mese fa, aveva iniziato uno sciopero della fame per contestare la legge che di fatto vietava le manifestazioni non autorizzate dalla polizia e le riunioni con più di 10 persone. Da sabato alla sua protesta avevano aderito sette partiti politici e alcuni giornalisti egiziani, schierati appunto a favore della libertà di espressione.
A giugno Alaa Abdel-Fattah era stato condannato a 15 anni di carcere, insieme ad altre 24 persone, per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata davanti al Consiglio della Shura del Cairo. L'attivista, noto per non aver quasi mai disertato una manifestazione di piazza Tahrir, aveva presentato ricorso e, si apprende oggi, sembra sia stato accolto.
E' il blogger più famoso dell'Egitto, Alaa Abdel-Fattah. Nel 2011 è diventato il simbolo della rivoluzione che ha portato alla destituzione di Mubarak. Attivista e voce libera, il suo
Oggi un Tribunale Penale del Cairo, ha scritto il quotidiano al Ahram, ha ordinato la sua scarcerazione dopo che lo scorso 19 agosto, quasi un mese fa, aveva iniziato uno sciopero della fame per contestare la legge che di fatto vietava le manifestazioni non autorizzate dalla polizia e le riunioni con più di 10 persone. Da sabato alla sua protesta avevano aderito sette partiti politici e alcuni giornalisti egiziani, schierati appunto a favore della libertà di espressione.
A giugno Alaa Abdel-Fattah era stato condannato a 15 anni di carcere, insieme ad altre 24 persone, per aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata davanti al Consiglio della Shura del Cairo. L'attivista, noto per non aver quasi mai disertato una manifestazione di piazza Tahrir, aveva presentato ricorso e, si apprende oggi, sembra sia stato accolto.