ECONOMIA
Una simulazione mostra la validità dell'accantonamento
Risparmio? Non è da ricchi
"Gli italiani sono e restano un popolo di risparmiatori -commenta a Rainews.it l'amministratore delegato di Anima, Marco Carreri - e l’Osservatorio che conduciamo periodicamente con GfK indica anzi che il clima di incertezza economica degli ultimi anni ha indotto gli italiani a risparmiare di più, per far fronte a eventuali esigenze future impreviste".
Quante volte abbiamo pensato di risparmiare pochi soldi tutti i giorni per poter lasciare ai nostri figli o a noi stessi (perché no) una certa cifra da utilizzare per ciò che più ci piace. Coprire parte di un mutuo, comprare un box per la nostra macchina oggi alla balìa di ladri e vandali, un lungo viaggio intorno al mondo il giorno in cui andremo in pensione. Ma anche un “tesoretto” (oggi tanto di moda) per le spese più disparate.
Risparmiare poco ma in modo costante
Spesso si pensa che se non si ha la possibilità di risparmiare cifre significative, non vale nemmeno la pena di cominciare. Invece non è così: anche piccoli importi, accumulati e investiti con costanza, possono portare a risultati interessanti. Vediamo come. E se decidessimo di accantonare la cifra di circa tre euro al giorno, nel corso degli anni cosa accadrebbe? Secondo una simulazione di Anima, operatore leader in Italia dell’industria del risparmio gestito, con il costo di 2 caffè e un giornale “si può far toccare con mano ai risparmiatori che pochi euro al giorno o al mese, moltiplicati per molti giorni e con il tocco magico della capitalizzazione composta degli interessi, possono trasformarsi in cifre importanti". Scopri quanto avresti a disposizione oggi se i tuoi genitori avessero investito ogni giorno, da quando sei nato, l'equivalente di due caffè e un giornale.
Un investimento diluito nel tempo
"Il risparmio insomma non è roba da ricchi”. Un investimento così diluito nel tempo è anche più sicuro: non c’è il rischio di aver scelto un cattivo momento per entrare sui mercati. È quella che gli esperti chiamano diversificazione del market timing. La diversificazione degli investimenti si realizza tramite la sottoscrizione di Fondi e può essere aumentata scegliendo di investire in più piani di accumulo. Per chi fosse interessato agli ingranaggi del meccanismo si può divertire a far fare ad un esperto una simulazione che prenda in considerazione una minima cifra di investimento e vedere cosa avrebbero risparmiato i nostri genitori se dai tempi della lira ad oggi avessero fatto a meno di 2 dei caffè che mamma e papà consumavano quotidianamente insieme a un giornale (attualmente poco più di 1.100 euro all’anno).
Serve un portafoglio diversificato
Il tutto inserito in un portafoglio diversificato, rappresentato sinteticamente per il 30% dall’indice delle azioni americane S&P500 (scelto perché dotato di una serie storica molto lunga) e per il 70% dall’indice obbligazionario Bankit Bot a 1 anno (sostituito dall’indice dei prezzi al consumo Istat fino al 1989). Tanto per fare degli esempi, se dal 1957 al 2014 il risparmiatore X avesse accantonato il corrispondente di 2 caffè + 1 giornale, avrebbe in banca ben 113mila euro. Se invece l’accantonamento fosse partito dal 1970 al 2014, i soldi sarebbero 81.300. Niente male se si pensa che la cifra iniziale è quasi alla portata di tutti. "Gli italiani sono e restano un popolo di risparmiatori -commenta a Rainews.it l'amministratore delegato di Anima, Marco Carreri - e l’Osservatorio che conduciamo periodicamente con GfK indica anzi che il clima di incertezza economica degli ultimi anni ha indotto gli italiani a risparmiare di più, per far fronte a eventuali esigenze future impreviste. Con Giornale & Caffè mostriamo che risparmi anche piccoli possono essere messi a frutto con efficacia, e i fondi comuni, che hanno soglie minime di investimento molto accessibili e garantiscono una gestione professionale e una ampia diversificazione del portafoglio, sono la soluzione ideale a cui destinare piccoli versamenti periodici".
Risparmiare poco ma in modo costante
Spesso si pensa che se non si ha la possibilità di risparmiare cifre significative, non vale nemmeno la pena di cominciare. Invece non è così: anche piccoli importi, accumulati e investiti con costanza, possono portare a risultati interessanti. Vediamo come. E se decidessimo di accantonare la cifra di circa tre euro al giorno, nel corso degli anni cosa accadrebbe? Secondo una simulazione di Anima, operatore leader in Italia dell’industria del risparmio gestito, con il costo di 2 caffè e un giornale “si può far toccare con mano ai risparmiatori che pochi euro al giorno o al mese, moltiplicati per molti giorni e con il tocco magico della capitalizzazione composta degli interessi, possono trasformarsi in cifre importanti". Scopri quanto avresti a disposizione oggi se i tuoi genitori avessero investito ogni giorno, da quando sei nato, l'equivalente di due caffè e un giornale.
Un investimento diluito nel tempo
"Il risparmio insomma non è roba da ricchi”. Un investimento così diluito nel tempo è anche più sicuro: non c’è il rischio di aver scelto un cattivo momento per entrare sui mercati. È quella che gli esperti chiamano diversificazione del market timing. La diversificazione degli investimenti si realizza tramite la sottoscrizione di Fondi e può essere aumentata scegliendo di investire in più piani di accumulo. Per chi fosse interessato agli ingranaggi del meccanismo si può divertire a far fare ad un esperto una simulazione che prenda in considerazione una minima cifra di investimento e vedere cosa avrebbero risparmiato i nostri genitori se dai tempi della lira ad oggi avessero fatto a meno di 2 dei caffè che mamma e papà consumavano quotidianamente insieme a un giornale (attualmente poco più di 1.100 euro all’anno).
Serve un portafoglio diversificato
Il tutto inserito in un portafoglio diversificato, rappresentato sinteticamente per il 30% dall’indice delle azioni americane S&P500 (scelto perché dotato di una serie storica molto lunga) e per il 70% dall’indice obbligazionario Bankit Bot a 1 anno (sostituito dall’indice dei prezzi al consumo Istat fino al 1989). Tanto per fare degli esempi, se dal 1957 al 2014 il risparmiatore X avesse accantonato il corrispondente di 2 caffè + 1 giornale, avrebbe in banca ben 113mila euro. Se invece l’accantonamento fosse partito dal 1970 al 2014, i soldi sarebbero 81.300. Niente male se si pensa che la cifra iniziale è quasi alla portata di tutti. "Gli italiani sono e restano un popolo di risparmiatori -commenta a Rainews.it l'amministratore delegato di Anima, Marco Carreri - e l’Osservatorio che conduciamo periodicamente con GfK indica anzi che il clima di incertezza economica degli ultimi anni ha indotto gli italiani a risparmiare di più, per far fronte a eventuali esigenze future impreviste. Con Giornale & Caffè mostriamo che risparmi anche piccoli possono essere messi a frutto con efficacia, e i fondi comuni, che hanno soglie minime di investimento molto accessibili e garantiscono una gestione professionale e una ampia diversificazione del portafoglio, sono la soluzione ideale a cui destinare piccoli versamenti periodici".