Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/scuola-da-lunedi-rientro-tra-i-banchi-per-le-superiori-in-5-regioni-282da61b-9446-4372-bd0d-691410ce9b3d.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Lo stabilisce il Dpcm

Scuola. Da lunedì rientro tra i banchi per le superiori in 5 regioni

Il rientro è previsto in Lazio, Molise, Piemonte (al 50%), Puglia, Emilia-Romagna, dove il Tar ha annullato l'ordinanza sulla dad, definendola illegittima

Condividi
Da lunedì 18 le scuole superiori rientrano in presenza, con percentuali che vanno dal 50 al 75%. Lo stabilisce il Dpcm che regola le attività consentite dal 18 gennaio al 5 marzo, confermando di fatto
la decisione già presa per il periodo 11-16 gennaio, quando però il tetto della presenza era fissato al 50%.

Se riaprire o no, ora, lo decideranno i singoli governatori, al netto delle zone rosse (Lombardia, Sicilia e la provincia di Bolzano), dove l'attività scolastica dalla seconda media al quinto superiore sarà soltanto a distanza.

I primi a tornare tra i banchi sono stati gli studenti superiori della provincia di Trento e della Valle d'Aosta, rientrati al 50% il 7, subito dopo le vacanze di Natale. Abruzzo e Toscana hanno riaperto lunedì 11 in presenza al 50% (un "vanto", per il governatore Eugenio Giani). Il rientro è previsto lunedì in Lazio, Molise, Piemonte (al 50%), Puglia, Emilia-Romagna, dove il Tar ha annullato l'ordinanza sulla dad, definendola illegittima.

Slitta ancora di una settimana il rientro in presenza in Umbria, in Campania e in Liguria, su ordinanze regionali che prevedono la ripartenza il 25 gennaio. Marche, Calabria, Basilicata, Sardegna, Veneto, Friuli Venezia Giulia avevano già deciso il rientro l'1 febbraio, quando, avverte il governatore veneto Luca Zaia, "accadrà quello che è giusto: se non ci saranno rischi, si  riaprirà, altrimenti vedremo". Anche in Basilicata dunque per le scuole superiori la didattica a  distanza resterà obbligatoria fino al prossimo 31 gennaio. La decisione - che conferma quella dello  scorso 9 gennaio - è stata presa dal presidente della Regione, Vito Bardi, con una nuova ordinanza sull'emergenza coronavirus. 

Considerando che il nodo trasporti realisticamente non si potrà gestire in sicurezza, il direttore del dipartimento Malattie Infettive del Sacco di Milano, Massimo Galli, propone di tentare una "diagnostica estesa" per l'identificazione rapida di eventuali problemi e rendere il più rapida possibile la vaccinazione degli insegnanti e del personale, per poi ragionare anche sui ragazzi. Una istanza portata avanti soprattutto da Italia Viva: "10 ragazzi su 11 delle superiori fanno scuola davanti a un video, la ministra dell'Istruzione alza le spalle e dice che 'ha fatto tutto quello che poteva': così non manca solo una visione della scuola ma persino il suo presente", è l'affondo di Gabriele Toccafondi, capogruppo renziano in Commissione Cultura alla Camera. Prima di chiudere tutto, insiste, "si faccia partire con urgenza una campagna di vaccinazione straordinaria per docenti e personale scolastico, e anche un piano di test rapidi per gli studenti".
 
Condividi