MONDO
Corte Varsavia rigetta trattati Ue, von der Leyen: "Useremo tutti nostri poteri"
Ma il premier polacco getta acqua sul fuoco: "Il posto della Polonia è e sarà nella famiglia delle nazioni europee". Sassoli. "Non permetteremo violazione dei trattati". Alta tensione anche con la Francia
"Ho incaricato i servizi delle Commissione di analizzare a fondo e rapidamente" la decisione di ieri del Tribunale costituzione polacco "e su questa base decideremo i prossimi passi". "I trattati sono molto chiari, tutte le sentenze della Corte di giustizia europea sono vincolanti per tutte le autorità degli Stati membri, compresi i tribunali nazionali. Useremo tutti i poteri che abbiamo ai sensi dei trattati per garantirlo". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la sentenza polacca che ha dichiarato incostituzionali alcune parti del trattato dell'Ue.
La storica sentenza della Corte suprema polacca che respinge la supremazia del diritto dell'Ue segna un "attacco contro l'Ue". Lo ha dichiarato il sottosegretario francese agli Affari europei, Clement Beaune. "E' molto grave... c'è il rischio di un'uscita di fatto" della Polonia dall'Ue, ha affermato in un'intervista all'emittente Bfmtv. "Non voglio l'uscita della Polonia", ha precisato. La corte polacca ha stabilito ieri che alcuni articoli del trattato Ue sono "incompatibili" con la Costituzione polacca e ha avvertito le istituzioni dell'Unione di non "agire al di là delle proprie competenze" interferendo con la magistratura polacca.
Sassoli: "Non permetteremo che si violino i trattati"
Molto ferma la posizione del presidente del parlamento europeo: "I valori della pace e della libertà contraddistinguono il nostro continente. So che in questo momento alcuni paesi ci fanno soffrire e ci auspichiamo che rivedano le loro posizioni ma non possiamo permettere che nessuno dei 27 Paesi membri violi i trattati. Noi saremo totalmente inflessibili". Lo ha detto il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, intervenendo in videocollegamento all'European Youth Event (Eye2021).
La Polonia e l'Ue sono in disaccordo sulle riforme giudiziarie introdotte dal partito di destra Legge e Giustizia (PiS), che secondo Bruxelles minacciano la democrazia del Paese. "Qui non si tratta di una questione tecnica o legale. E' un argomento altamente politico che si aggiunge a una lunga lista di provocazioni rivolte all'Ue", ha detto Beaune della sentenza polacca. "Quando ti unisci a un club firmi un contratto che si chiama trattato, che e' stato ratificato dal referendum in Polonia. Questa e' stata la scelta del popolo polacco", ha aggiunto.
La decisione della Corte, molto attesa da Bruxelles, potrebbe incidere negativamente sull'avvenire del Recovery Fund per Varsavia, che è stato vincolato al rispetto dello stato di diritto polacco, da tempo indebolito rispetto agli standard europei. Il contenzioso riguarda soprattutto l'autonomia mancata del sistema della giustizia, che è stato messo sotto il controllo del partito al governo Diritto egiustizia del leader Jaroslaw Kaczynski.
"Siamo preoccupati" per la decisione della legge polacca. "La nostra posizione è chiara. La legge dell'Ue ha il primato su quella nazionale. Le decisioni della Corte di giustizia dell'Ue sono vincolanti. La Corte di giustizia è l'unica che può stabilire" la compatibilità tra la legge Ue e quella nazionale.
"Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere" questi principi. Così il commissario Ue alla Giustizia Ue, Didier Reynders, ricordando anche che presto saranno inviate le prime notifiche sulla base del meccanismo che condiziona l'erogazione dei fondi del budget Ue.
Da parte sua il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki assicura che la Polonia vuole rimanere nell'Unione europea. "Il posto della Polonia è e sarà nella famiglia delle nazioni europee", ha detto il premier su Facebook, aggiungendo che l'adesione al blocco è stata "uno dei momenti salienti degli ultimi decenni" per la Polonia e l'UE.