ECONOMIA
La protesta non ferma l'assalto dei clienti al centro commerciale
Serravalle, manifestazione contro l'apertura dell'outlet nel giorno di Pasqua
Lo sciopero - spiega una nota della Filcams-Cgil - "è stato proclamato unitariamente dai sindacati confederali di categoria, contro la decisione di tenere aperto l'outlet anche nelle festività, a fronte di orari di lavoro massacranti, contratti modesti, rapporti di lavoro precari, festivi non pagati adeguatamente, liberalizzazione selvaggia"
proclamato unitariamente dai sindacati confederali di categoria, contro la decisione di tenere aperto l'outlet anche nelle
festività, a fronte di orari di lavoro massacranti, contratti modesti, rapporti di lavoro precari, festivi non pagati
adeguatamente, liberalizzazione selvaggia".
"La festa non si vende. Ci stiamo organizzando già per santo Stefano. Siamo disposti a un incontro anche subito": con questo slogan stamattina si sono mossi due cortei, destinazione il mega outlet di Serravalle, il più grande d'Europa. Qualche centinaio i manifestanti chiamati a raccolta da Cgil, Cisl e Uil che contestano la decisione della proprietà di tenere aperti i 250 negozi il giorno di Pasqua. I due cortei sono partiti dal parcheggio lungo la strada provinciale 35 bis dei Giovi, per imboccare uno la rotonda "del ponte di legno", l'altro la rotonda in direzione Novi Ligure. Al momento l'unico negoziante che ha aderito è Marco Berardi, titolare di una sartoria. Anche lui in corteo ha detto: "Il problema è quello dell'organizzazione del lavoro combinata con il rispetto della dignità. Di certo - ha aggiunto - quello di cui non dobbiamo avere paura è quello di scioperare perché in realtà quello di cui dovremmo avere paura, se si va avanti così, è che tornando a casa, i nostri figli non ci riconoscono neanche più".
La protesta non frena assalto clienti
S'intensifica di ora in ora l'afflusso di clienti all'outlet di Serravalle dove sono in corso due cortei di protesta contro la decisione di tenere aperto il giorno di Pasqua. L'aver bloccato le vie d'accesso ai parcheggi da parte dei manifestanti, non impedisce agli avventori di raggiungere a piedi la cittadella dello shopping. Molti coloro che si recano per la spesa del pranzo Pasquale, ma numerosi anche gli stranieri attratti dai negozi di abbigliamento griffati alla ricerca di super-sconti. I manifestanti, nel fermare pedoni e automobilisti, spiegano le ragioni della manifestazione. Una lavoratrice, che nell'entrare si è sentita apostrofare 'crumira', ha risposto: "meglio crumira che disoccupata".