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POLITICA

La vicenda

Marino ritira dimissioni: "Pronto a confronto in aula". Pd: uniti e determinati domani nuovo inizio

Il sindaco Ignazio Marino ha firmato la lettera con la quale ha ritirato le dimissioni rassegnate lo scorso 12 ottobre. A stretto giro sono arrivate le dimissioni del vice sindaco Causi e degli assessori Esposito, Sabella, Rossi Doria, Di Liegro  

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"Ritengo che ci sia un luogo sacro per la democrazia che è l'aula, e io sono pronto a confrontarmi in consiglio comunale con la mia maggioranza per illustrare quanto fatto: le cose positive, gli errori e la visione per il futuro".

Sono le prime dichiarazioni pubbliche di Ignazio Marino dopo la decisione di ritirare le dimissioni presentate lo scorso 12 ottobre, formalizzata questo pomeriggio con una lettera.

"Avrei voluto più dialogo"
"Costretto dalle difficoltà e dalla resistenza dei poteri che stavamo sfidando a lavorare giorno e notte per portare a risultato ognuna delle nostre scelte, ho dato l'impressione di non voler dialogare e di non voler condividere queste scelte con la Città, che talvolta ha così ha percepito di subire". Così il sindaco Marino nella lettera di ritiro dimissioni. "Mi spiace - dice ancora - perché non è questo il segno che volevo dare, a partire da un dialogo più aperto e costruttivo che avrei voluto avere con l'Assemblea capitolina, a partire dal gruppo del PD, il partito di cui sono espressione e che ha saputo più volte - insieme a tutta la maggioranza - dare prova di coraggio e determinazione con voti che resteranno storici per la nostra Capitale".

Una scelta, quella dell'ex chirurgo, che è un guanto di sfida al suo ormai ex partito che in una riunione al Nazareno ha indicato la linea delle dimissioni di massa dei 19 consiglieri del Pd in caso di ripensamenti del primo cittadino. 


 

Pd: uniti e determinati domani nuovo inizio
"Con senso di responsabilità nei confronti dei romani e di Roma che non merita il protrarsi di questa penosa attesa siamo uniti e determinati a dare alla Capitale da domani un nuovo inizio". Lo dichiarano Matteo Orfini e Fabrizio Panecaldo al termine della riunione convocata al Nazareno dopo il ritiro delle dimissioni di Marino. Sino a questo pomeriggio, Marino non aveva lasciato trapelare se intendesse o meno fare passi indietro sulla sua decisione di lasciare. Se non fosse intervenuto questo ripensamento, le sue dimissioni sarebbero state effettive dal 2 novembre.

Le dimissioni
La scelta di Marino ha innescato a stretto giro una serie di dimissioni a catena in Giunta. Le prime ad arrivare sono state quelle del vice sindaco Marco Causi e dell'assessore ai Trasporti Stefano Esposito (Pd). "Le mie dimissioni sono già partite, e non credo che sarò il solo", ha commentato a caldo Esposito. Poi è stata la volta dell'assessore alla Scuola Marco Rossi Doria (Pd).

Dimissioni annunciate anche per l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella: "Stasera parteciperò alla giunta per questioni civiche, perché è necessario affrontare importanti misure per la città. Nelle ore successive presenterò le mie dimissioni". 

"Io lunedì torno a fare il magistrato", aveva detto in precedenza Sabella: "La mia è una valutazione tecnica. Non so quali siano state, e mi riguardano poco, le valutazioni politiche che hanno portato 'prima' alle dimissioni di Marino e ora al loro ritiro", ha affermato Sabella, "ma adesso non sarei in grado di far approvare tutti i provvedimenti a cui sto lavorando e sarei messo nell'impossibilità di fare il mio lavoro.. L'anomalia di un magistrato in Giunta è ora che cessi". 

A lasciare il loro incarico l'assessore ai Lavori pubblici e coordinatore per il Giubileo, Maurizio Pucci, l'assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli e l'assessore al Turismo Luigina di Liegro. Su dodici membri della giunta Marino, almeno sette hanno già presentato o annunciato le dimissioni.

Per quanto riguarda i consiglieri invece sarebbe stata raggiunta la quota dei 25 pronti a dimettersi. Ai 19 del Pd, secondo quanto si apprende, si unirebbero quattro dell'opposizione e due della maggioranza. Ai consiglieri del Pd si unirebbero dunque Daniele Parrucci di Centro democratico e Svetlana Celli della Lista civica Marino, entrambi in maggioranza. Per l'opposizione a dimettersi Alfio Marchini e Alessandro Onorato della Lista Marchini, Mino Dinoi del gruppo misto e Roberto Cantiani del Pdl. Le dimissioni contestuali dei consiglieri saranno presentate in serata o al massimo domani. 

Le reazioni
Sono tantissime le reazioni seguite al ritiro delle dimissioni del sindaco di Roma. 

Fra i primi a intervenire c'è il consigliere comunale Alfio Marchini: "Come previsto Marino ha ritirato le sue dimissioni. Noi della lista Marchini siamo già autosospesi da mesi. Se finalmente la maggioranza e le opposizioni ci seguiranno", ha affermato Marchini, "si chiuderà finalmente questa farsa. Altrimenti si andrà in consiglio comunale dove altrettanto coerentemente con ciò che diciamo da due anni sfiduceremo Marino".

"Marino si è barricato in Campidoglio e tiene in ostaggio i romani. Si scelga da che parte stare: complici o liberatori? #marinoacasa" scrive in un tweet il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, componente del direttorio M5S.

Per commentare il ritiro delle dimissioni di Marino sceglie twitter anche il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: "Milioni di persone tenute in ostaggio da un marziano: ma siamo a Roma o in una puntata del telefilm di fantascienza i Visitors?". 
 
 "È evidente che il sindaco Marino gioca allo sfascio. Ma è ancora piu' evidente che le responsabilità politiche ricadono sul Pd, che non è stato capace di gestire la vicenda su binari politici e nemmeno su binari istituzionali", osserva il leader dei Conservatori e riformisti Raffaele Fitto.
 
 "Ignazio Marino sembra essere la perfetta rappresentazione di un personaggio del 'Teatro dell'assurdo'. La cosa peggiore però è che trascina con sé Roma, la Capitale d'Italia", dichiara in una nota Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati.
 
 
 
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