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ECONOMIA

Business in rete

Con Spotify e Youtube crollano le vendite di musica digitale

La nascita di iTunes nel 2003 aveva salvato le sorti degli artisti che non riuscivano più a piazzare i loro dischi. Ma con i download gratuiti anche questo mondo è entrato in crisi

La sede di Spotify a Stoccolma
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di Laura Squillaci Nel 2003 nasce l'iTunes Store. Un negozio in rete dove acquistare musica digitale. Un nuovo business che in poco tempo è riuscito a risollevare un settore musicale in crisi per il calo delle vendite di album e la dilagante pirateria online. Ma ora quel trend di crescita è finito. I download gratuti, la possibilità di ascoltare la musica in streaming o su youtube hanno bloccato il mercato.  

Secondo Nielsen SoundScan le vendite digitali negli Stati Uniti sono diminuite per la prima volta nel 2013, passando da 1340 a 1260 milioni. Anche i cd continuano la loro discesa: lo scorso anno hanno lasciato sul campo il 14% fermandosi a 165 milioni di euro. E mentre il 'vecchio' perde colpi il nuovo avanza. Il numero di canzoni in streaming ascoltate attraverso Spotify, YouTube e Rhapsody è aumentato del 32% a 118,1 miliardi.

Nato nel 2006 in Svezia, Spotify ha rivoluzionato il modo di ascoltare la musica. Il servizio consente di accedere ad una lunghissima playlist, gratuita i primi sei mesi e poi a pagamento con una serie di abbonamenti a basso costo. Un trend seguito dai competitor: anche YouTube e Beats Electronics stanno pensando di lanciare servizi di streaming a pagamento all'inizio di quest'anno, e la società francese Deezer, che offre 25milioni di brani da ascoltare in diretta sulla rete, sbarcherà negli Stati Uniti. Perfino Apple, re delle vendite digitali, si è tuffato nel business lanciando iTunes Radio, principale competitor di Pandora.
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