SPETTACOLO
Tra i più premiati il compositore Moroder e direttore della fotografia Storaro
Oscar, da Benigni a Fellini: tutte le statuette assegnate all'Italia
Erano 15 anni che la statuetta per il miglior film straniero non tornava all'Italia, da 'La vita è bella' nel 1999. Tantissimi i riconoscimenti tributati finora dall'Academy agli italiani. Non solo pellicole, tanti i protagonisti: da Sophia Loren e Anna Magnani fino agli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo
Prima di Benigni, a mettere le mani sul riconoscimento era stato nel 1992 Gabriele Salvatores con 'Mediteranneo' e, prima ancora, nel 1990, Giuseppe Tornatore con 'Nuovo Cinema Paradiso'.
Ultimo ventennio a parte, l'Academy, da quando esiste la categoria di concorso dedicata ai film in lingua non inglese (1957), ha assegnato la statuetta all'Italia in sette occasioni: quattro volte a Fellini (per 'La strada', 'Le notti di Cabiria', '8½', 'Amarcord'), a Elio Petri, nel 1970, per 'Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto', due volte a De Sica (per 'Ieri, oggi e domani' e 'Il giardino dei Finzi-Contini'). Il padre del Neorealismo italiano era però già stato premiato prima del '57 con due riconoscimenti speciali, destinati a pellicole non americane, a 'Ladri di biciclette', nel 1950, e a 'Sciuscia' nel 1948. Fu proprio De Sica il primo italiano a brandire la statuetta dorata. Dopo di lui ci fu Anna Magnani, scelta come 'miglior attrice' nel 1956 per la sua interpretazione nel film 'La rosa tatuata' di Daniel Mann. Dopo di lei, solo un'altra italiana riuscì nell'impresa: la Sophia Loren protagonista de 'La ciociara', che nel 1962 strappò la statuetta a Audrey Hepburn, in corsa con 'Colazione da Tiffany'.
Nel 1988 fu Bernardo Bertolucci a portare un po' di Italia a Hollywood. Il suo 'L'ultimo imperatore', kolossal girato in Cina in lingua inglese, venne scelto come 'miglior film' e vinse nove statuette, inclusa quella per la 'miglior regia'.
Fondamentali e motivo di orgoglio per il nostro Paese, i successi degli 'artigiani' del cinema di casa nostra. Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo - amati e spesso scelti per le loro scenografie dai registi di Hollywood - hanno agguantato il prestigioso premio tre volte (nel 2005 per 'The Aviator', nel 2008 per 'The Sweeney Todd', e, più di recente, nel 2012 per 'Hugo Cabret'). Poi l'affermazione del papà di alcuni celeberrimi mostri animati, Carlo Rambaldi, vincitore dell'Oscar per i migliori effetti speciali nel 1976 ('King Kong'), nel 1980 ('Alien') e nel 1983 ('E.T.').
Tra gli italiani più premiati ci sono poi un compositore e un direttore della fotografia: Giorgio Moroder e Vittorio Storaro. Entrambi hanno alzato al cielo la stautetta per tre volte: il primo nel 1978 per la miglior colonna sonora nel film 'Fuga di mezzanotte', e nel 1983 e 1896 per la miglior canzone nei film 'Flashdance' e 'Top Gun'; il secondo per la miglior fotografia nel 1980 ('Apocalypse Now'), nel 1982 ('Reds') e nel 1988 ('L'ultimo imperatore'). Due Oscar sono arrivati a casa nostra anche per il 'miglior montaggio': a vincerli è stato Pietro Scalia nel 1992 per 'Jfk' e nel 2002 per 'Black Hawk'.
Da non dimenticare nemmeno il riconoscimento tributato a Nino Rota nel 1975 per la colonna sonora de 'Il padrino. Parte II' e lo stesso premio guadagnato nel 2008 dall'italiano Dario Marianelli per i brani scritti per 'Espiazione'. Premio spesso molto trascurato, quello al miglior trucco. Pure qui c'è un po' di Italia: nel 1989 se lo aggiudica Manlio Rocchetti per il make up realizzato nel film 'A spasso con Daisy'. Nel 2007, premio alla carriera per Ennio Morricone, dopo ben cinque nominations.