SPETTACOLO
86esima edizione degli Academy Awards
Oscar, l'Italia conquista Hollywood: "La Grande Bellezza" di Sorrentino miglior film straniero
A 15 anni da "La vita è bella" un film italiano torna a conquistare la statuetta. Il regista Paolo Sorrentino ritirando il premio ringrazia Federico Fellini, Martin Scorsese e Maradona, sue fonti di ispirazione. "Sono molto emozionato, non era affatto scontato"
Los Angeles
Trionfo a Los Angeles per "La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino che vince l'Oscar come miglior film straniero. "Grazie all'Academy, a tutti gli attori, i produttori e alle mie fonti di ispirazione: Federico Fellini, Martin Scorsese e Maradona", ha commentato il regista ritirando la statuetta che dopo 15 anni torna al cinema in Italia. Sorrentino ha quindi ringraziato Roma, dove il film è ambientato, e Napoli, la sua città natale.
"Emozionato non era scontato"
Una volta in conferenza stampa ha spiegato: "Sono molto molto emozionato felice e sollevato perché (vincere) non era affatto scontato", perché i "concorrenti erano molto temibili e stavano facendo un grande lavoro". Il regista italiano ha colto l'occasione per lanciare un messaggio: "L'industria cinematografica italiana faccia di più", per il mercato internazionale, perché è "da lungo tempo (troppo) che facciamo film solo per il mercato locale. Spero che questo premio funga da stimolo al cinema italiano".
Grazie a Fellini, Scorsese e Maradona
Il regista ha poi chiarito i suoi ringraziamenti per il premio. "Fellini, Talking Heads, Scorsese e Maradona", più che una dedica sono stati, "per me una fonte di ispirazione. Quattro campioni nella loro arte che mi hanno molto insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo (cosa) che penso sia inanzitutto alla base dello spettacolo cinematografico".
A 15 anni da Benigni
Paolo Sorrentino conquista l'Oscar per il miglior film straniero con 'La grande bellezza' a 15 anni da 'La vita è bella' di Roberto Benigni e a 52 dalla delusione di Fellini che con 'La dolce vita' non riuscì a conquistare la preziosa statuetta (era candidato nella categoria 'miglior regista') dopo il trionfo di Cannes.
La trama
E proprio al film più popolare di Fellini si ispira l'ultimo lavoro di Paolo Sorrentino (ma il regista napoletano nega ogni similitudine). Seguendo Jep Gambardella (Toni Servillo), un intellettuale dandy napoletano di 65 anni autore di un solo romanzo scritto 40 anni fa e grande viveur, Sorrentino racconta in maniera grottesca e a volte dissacrante una Roma degradata, con i suoi ricchi vuoti e annoiati, le feste scatenate a base di musica dance, balli di gruppo, drink e coca.
Roma scenografia del film
'La grande bellezza' ha come scenografia una Roma fotografata in maniera eccelsa da Luca Bigazzi sul cui sfondo si muovono personaggi della 'Dolce vita' di oggi: scrittori falliti (Carlo Verdone), spogliarelliste mature e disilluse (Sabrina Ferilli), nobili decaduti, pseudo-intellettuali, bacchettoni benestanti (Pamela Villoresi), imprenditori cinici e vacui (Carlo Buccirosso), donne ricche e annoiate (Isabella Ferrari), editori nani e artisti improbabili, ex soubrette distrutte da droga e alcol (Serena Grandi), alti prelati che parlano solo di cibo (Roberto Herlitzka) e 'sante in vita' che si nutrono solo di radici "perché le radici sono importanti".
8 milioni di euro di incassi
Sorrentino assicura di aver voluto raccontare Roma con gli occhi del turista (si sente tale anche se vive nella Capitale da oltre sei anni), "come un visitatore sopraffatto dalla meraviglia". Come il Marcello Rubini della "Dolce vita" di Federico Fellini, Jep Gambardella (anch'egli giornalista) vive di notte e passa da una festa all'altra, da una donna all'altra, vedendo scorrere davanti a sé gente senza identità, persone sconfitte la cui sofferenza e tragedia umana vengono esaltate dal confronto impietoso con 'la grande bellezza' della città di Roma. Il film ha incassato oltre 8 milioni di euro in Italia e superato ampiamente i 2 milioni di dollari negli Usa, dove è uscito il 15 novembre 2013.
"Emozionato non era scontato"
Una volta in conferenza stampa ha spiegato: "Sono molto molto emozionato felice e sollevato perché (vincere) non era affatto scontato", perché i "concorrenti erano molto temibili e stavano facendo un grande lavoro". Il regista italiano ha colto l'occasione per lanciare un messaggio: "L'industria cinematografica italiana faccia di più", per il mercato internazionale, perché è "da lungo tempo (troppo) che facciamo film solo per il mercato locale. Spero che questo premio funga da stimolo al cinema italiano".
Grazie a Fellini, Scorsese e Maradona
Il regista ha poi chiarito i suoi ringraziamenti per il premio. "Fellini, Talking Heads, Scorsese e Maradona", più che una dedica sono stati, "per me una fonte di ispirazione. Quattro campioni nella loro arte che mi hanno molto insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo (cosa) che penso sia inanzitutto alla base dello spettacolo cinematografico".
A 15 anni da Benigni
Paolo Sorrentino conquista l'Oscar per il miglior film straniero con 'La grande bellezza' a 15 anni da 'La vita è bella' di Roberto Benigni e a 52 dalla delusione di Fellini che con 'La dolce vita' non riuscì a conquistare la preziosa statuetta (era candidato nella categoria 'miglior regista') dopo il trionfo di Cannes.
La trama
E proprio al film più popolare di Fellini si ispira l'ultimo lavoro di Paolo Sorrentino (ma il regista napoletano nega ogni similitudine). Seguendo Jep Gambardella (Toni Servillo), un intellettuale dandy napoletano di 65 anni autore di un solo romanzo scritto 40 anni fa e grande viveur, Sorrentino racconta in maniera grottesca e a volte dissacrante una Roma degradata, con i suoi ricchi vuoti e annoiati, le feste scatenate a base di musica dance, balli di gruppo, drink e coca.
Roma scenografia del film
'La grande bellezza' ha come scenografia una Roma fotografata in maniera eccelsa da Luca Bigazzi sul cui sfondo si muovono personaggi della 'Dolce vita' di oggi: scrittori falliti (Carlo Verdone), spogliarelliste mature e disilluse (Sabrina Ferilli), nobili decaduti, pseudo-intellettuali, bacchettoni benestanti (Pamela Villoresi), imprenditori cinici e vacui (Carlo Buccirosso), donne ricche e annoiate (Isabella Ferrari), editori nani e artisti improbabili, ex soubrette distrutte da droga e alcol (Serena Grandi), alti prelati che parlano solo di cibo (Roberto Herlitzka) e 'sante in vita' che si nutrono solo di radici "perché le radici sono importanti".
8 milioni di euro di incassi
Sorrentino assicura di aver voluto raccontare Roma con gli occhi del turista (si sente tale anche se vive nella Capitale da oltre sei anni), "come un visitatore sopraffatto dalla meraviglia". Come il Marcello Rubini della "Dolce vita" di Federico Fellini, Jep Gambardella (anch'egli giornalista) vive di notte e passa da una festa all'altra, da una donna all'altra, vedendo scorrere davanti a sé gente senza identità, persone sconfitte la cui sofferenza e tragedia umana vengono esaltate dal confronto impietoso con 'la grande bellezza' della città di Roma. Il film ha incassato oltre 8 milioni di euro in Italia e superato ampiamente i 2 milioni di dollari negli Usa, dove è uscito il 15 novembre 2013.