MONDO
Il sondaggio
La Nato secondo i cittadini: sì alla protezione dell'Europa, no alle missioni extra Ue
Si apre il vertice Nato in Galles: il Patto Atlantico darà vita a una forza di reazione rapida in grado di schierarsi entro 48 ore in qualsiasi Stato membro dell'Alleanza. Un sondaggio del German Marshall Fund mostra che non tutti i cittadini europei e americani sono d'accordo
in Galles questa settimana, come anticipato dal segretario dell'alleanza Anders Fogh Rasmussen.
Tuttavia, non tutti i cittadini europei e statunitensi sono d'accordo. Un sondaggio del think tank German Marshall Fund (qui un estratto in inglese) mostra come in quasi tutti i Paesi, la metà dei cittadini (e in alcuni Stati anche i due terzi) non vogliono coinvolgere la Nato in crisi al di fuori di Europa o Stati Uniti.
Se si tratta di proteggere il territorio europeo, quasi tutti approvano il coinvolgimento della Nato: dicono sì il 59% degli americani, il 73% degli europei e anche il 57% dei turchi. Ma la percentuale si abbassa quando si parla di coinvolgere l'Alleanza Atlantica al di fuori di Europa e Stati Uniti: per il 51% degli europei (sono stati interpellati cittadini da 10 Stati), la Nato non dovrebbe condurre operazioni militari. Percentuale che per l'Italia diventa il 59% e raggiunge un picco del 63% in Germania.
Il sondaggio è discussso molto anche su twitter:
#ttrends14 Tweets
Il risultato che emerge dal sondaggio del German Marshall Fund è chiaro: not in my backyard, non nel mio cortile. Ma c'è da specificare che il sondaggio risale a prima dell'abbattimento del volo MH17. E vale per tutte le crisi in atto: quella ucraina (il 53% degli europei dice no a fornire armi o addestramento) e quelle che riguardano altri Stati. E proprio sull'Ucraina che i cittadini sono divisi: nelle ore in cui un'esercitazione Nato è in corso (con nove Paesi, tra cui l'Italia) nell'Est europa, la maggior parte degli europei, nel sondaggio, non è d'accordo. E alla domanda "La Nato dovrebbe aiutare l'Ucraina a difendere se stessa?", il 68% degli italiani dice no.
di Emma Farnè
Una forza di reazione rapida, sempre in allerta e in grado di entrare subito in azione, ogni volta che c'è una crisi. È la nuova struttura di Rapid Reaction Force che la Nato dovrebbe varare al vertice
Tuttavia, non tutti i cittadini europei e statunitensi sono d'accordo. Un sondaggio del think tank German Marshall Fund (qui un estratto in inglese) mostra come in quasi tutti i Paesi, la metà dei cittadini (e in alcuni Stati anche i due terzi) non vogliono coinvolgere la Nato in crisi al di fuori di Europa o Stati Uniti.
Se si tratta di proteggere il territorio europeo, quasi tutti approvano il coinvolgimento della Nato: dicono sì il 59% degli americani, il 73% degli europei e anche il 57% dei turchi. Ma la percentuale si abbassa quando si parla di coinvolgere l'Alleanza Atlantica al di fuori di Europa e Stati Uniti: per il 51% degli europei (sono stati interpellati cittadini da 10 Stati), la Nato non dovrebbe condurre operazioni militari. Percentuale che per l'Italia diventa il 59% e raggiunge un picco del 63% in Germania.
Il sondaggio è discussso molto anche su twitter:
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Il risultato che emerge dal sondaggio del German Marshall Fund è chiaro: not in my backyard, non nel mio cortile. Ma c'è da specificare che il sondaggio risale a prima dell'abbattimento del volo MH17. E vale per tutte le crisi in atto: quella ucraina (il 53% degli europei dice no a fornire armi o addestramento) e quelle che riguardano altri Stati. E proprio sull'Ucraina che i cittadini sono divisi: nelle ore in cui un'esercitazione Nato è in corso (con nove Paesi, tra cui l'Italia) nell'Est europa, la maggior parte degli europei, nel sondaggio, non è d'accordo. E alla domanda "La Nato dovrebbe aiutare l'Ucraina a difendere se stessa?", il 68% degli italiani dice no.