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MONDO

Il giallo delle religiose in Siria

Suore Maalula, l'apprensione della Santa Sede

Secondo Mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, potrebbero essere state trasferite in un'altra cittadina. Non è ancora chiaro, però, se siano state prese in ostaggio, o se siano state evacuate da Maalula, prima che fosse espugnata dagli insorti

Maalula
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Maalula La Santa Sede segue con attenzione e profonda partecipazione, attraverso il nunzio, mons. Mario Zenari, la situazione delle 12 suore ortodosse che ieri, in Siria, sono state prelevate dai ribelli jihadisti, dopo un'irruzione nel convento di Santa Tecla, a Maalula. Lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana.
 
Mons. Zenari, nunzio apostolico in Siria, ha riferito che le religiose sono state trasferite in una cittadina vicina, anch’essa nelle mani dei ribelli. Secondo il prelato, non è ancora chiaro se le religiose siano state prese in ostaggio, e nel caso a quale scopo, o se siano state evacuate prima che Maalula fosse espugnata dagli insorti dopo tre giorni di combattimenti. Tra i ribelli, ci sarebbero anche alcuni membri del Fronte al-Nusra, legato ad al-Qaeda.
 
La nuova sistemazione delle suore sarebbe un'abitazione privata di Yabrud, una ventina di chilometri più a nord, dove sarebbero assistite da tre ragazze. Nessuno le molesta, stando a quanto precisato dalla loro stessa madre superiora, Pelagia Sayyaf, anche lei costretta a lasciare Maalula, ma che è riuscita a mettersi in contatto con una consorella.
 
E mentre l'ambasciatore dell'Autorità Nazionale Palestinese in Spagna, Mussa Amer Odeh, si è offerto come ostaggio al posto delle dodici suore ortodosse, dicendosi disposto a sacrificare la vita per loro, il Patriarca greco-ortodosso di Antiochia, il siriano John Yazigi, ha lanciato un appello per il rapido rilascio delle religiose. 
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