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ITALIA

Ugl: "Dopo incidente azienda riapre Acciaieria 1"

Ex Ilva. Fiom e Uil: tre esplosioni in Acciaieria 2, nessun ferito

L'incidente - avvenuto alle 4.30 di questa mattina - avrebbe provocato squarci alle tubazioni di recupero gas. I sindacati: "Non può sostenere l'aumento produttivo a 3 convertitori e gli ultimi episodi lo testimoniano"

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"L'azienda ci ha comunicato di aver deciso di ritornare sui propri passi e di voler riattivare l'acciaieria numero almeno fino alla risoluzione dei danni all'acciaieria 2". E' l'Ugl metalmeccanici ad annunciare così l'esito della riunione urgentissima convocata dalla direzione dell'ex impianto Ilva di Taranto dopo l'incidente di questa mattina: in Acciaieria 2 si sono verificate tre esplosioni, fortunatamente senza conseguenze per i lavoratori. Conseguentemente, spiega ancora il sindacato, l'azienda ha annunciato la revoca della cig dei lavoratori dell'acciaieria 1. Si torna dunque, conclude l'Uglm, alla situazione ante 20 gennaio "con la marcia in contemporanea dell'acciaieria 2, con due colate continue, e la marcia di acciaieria 1 con colata continua numero 5".

L'incidente alle 4.40 di questa mattina
Momenti di tensione questa mattina all'ex Ilva di Taranto, quando "alle ore 4,30, vi sono state diverse deflagrazioni all'impianto Idf a servizio del convertitore 1 di acciaieria 2. Si sono aperti diversi squarci alle tubazioni, nei pressi del pulpito stiring, laddove c'è transito di personale per le normali attività di affinazione". E' quanto riferiscono in una nota le rsu di Fiom e Uilm.

"L'acciaieria 2, a conferma di quanto sostenuto da Fiom e Uilm nei giorni scorsi e verificato nel corso del sopralluogo effettuato ieri, non può sostenere l'aumento produttivo a 3 convertitori e gli ultimi episodi lo testimoniano", affermano i coordinatori di fabbrica Fiom e Uilm, Francesco Brigati e Gennaro Oliva. "Arcelor Mittal - dicono - deve tornare sui suoi passi e sospendere immediatamente la scelta unilaterale di fermare l'acciaieria 1 in quanto i continui rinvii e ritardi su manutenzione ordinaria e straordinaria determinano, in caso di aumento  produttivo, situazioni di pericolosità sia dal punto di vista della sicurezza che dell'ambiente".

Nei giorni scorsi la multinazionale franco-indiana aveva riferito alle organizzazioni sindacali che i nuovi assetti produttivi sono dovuti a "uno scarso approvvigionamento di materie prime e all’attuale capacità produttiva legata alle commesse".
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