POLITICA
Carroccio in subbuglio
Lega nord, conto alla rovescia per Tosi. Salvini: "Non sono io a rompere"
Scade l'ultimatum per il sindaco di Verona. Si riunisce il Comitato di disciplina per decidere sulla sua espulsione
Parola al Comitato di disciplina
"E' presieduto - si legge sullo statuto della Lega Nord - dal Presidente Federale (Umberto Bossi) ed è costituito dal Segretario Federale (Matteo Salvini) nonché da sei membri del Consiglio federale nominati dal Consiglio stesso tra i suoi componenti che non siano Segretari Nazionali. A questi si aggiunge il Segretario della Nazione, o il suo Vicario, cui appartiene il soggetto dell'espulsione o della riammissione". Tradotto: alla riunione potrebbe partecipare lo stesso Tosi. Come "giudice" e come "imputato". O con nessuno dei due ruoli in caso di una sua marcia indietro. Eppure c'è chi pensa che finirà tutto in una bolla di sapone.
Voci di riconciliazione
"Non credo - afferma il consigliere regionale veneto del carroccio Matteo Toscani - in espulsioni immediate dalla mezzanotte di domani di leghisti aderenti a 'Ricostruiamo il paese' di Flavio Tosi". Per Toscani il documento deciso dal Consiglio federale del Carroccio, e firmato da Roberto Calderoli, "è una sorta di forzatura nel tentativo di riavvicinare Tosi a Matteo Salvini nell'ambito delle scelte venete sulle regionali. Che non mettono in discussione la candidatura di Luca Zaia ma le eventuali alleanze e liste". "Per via Bellerio - rileva poi Toscani - sarebbe pure difficile espellere i leghisti che sono nella fondazione di Tosi perché non hanno i nomi degli iscritti". Questione un po' di lana caprina visto che il nome di Tosi basta e avanza. "
I dubbi sulle espulsioni
"Certo", commenta ironico Toscani, "ma poi cosa fanno: espellono lui e si tengono tutti gli altri? Ritengo che i diktat o i gesti 'forti' servano in politica per aprire le maglie del dialogo". Sulla convocazione del consiglio nazionale della Liga Veneta di sabato prossimo, in netto contrasto sempre con il federale, Toscani non si sbilancia perché secondo lui "si sta giocando una partita fra più soggetti e basterebbe un modesto passo indietro di uno solo dei partecipanti per chiudere tutto con un lieto fine". Passo indietro: facile a dirsi, difficilissimo a farsi. Soprattutto per Salvini che ormai sulla partita ha investito una bella quota di carisma personale.