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POLITICA

La risposta alla minoranza

Renzi: "Ci hanno votato, pensiamo all'Italia non alle correnti". D'Alema: "Pd gestito con arroganza"

In un'intervista a Repubblica il presidente del Consiglio frena sulla questione sottosegretari indagati: "Ho sempre detto che non ci si dimette per un avviso di garanzia". Ieri durante la riunione della minoranza dem l'attacco di D'Alema ai vertici

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Roma Il presidente del Consiglio Matteo Renzi risponde alle critiche e alle accuse arrivate dalla minoranza dem che si è riunita ieri all'acquario di Roma. Lo fa con un tweet in cui sottolinea che il governo pensa al paese e non alle correnti del Pd. Replica così in particolare all'attacco di Massimo D'Alema che ieri ha parlato di un "partito a forte componente personale gestito con arroganza".

D'Alema ha utilizzato "espressioni che stanno bene in bocca a una vecchia gloria del wrestling, più che a un ex primo ministro" ha detto ancora il presidente del Consiglio in un'intervista al quotidiano La Repubblica. Poi sul tema sottosegretari indagati - cinque del Pd e uno di Ncd - ha detto " non ci si dimette per un avviso di garanzia" ma per "motivi politici".


"La minoranza ci tratta come usurpatori"
"Una parte della minoranza - ha detto Renzi  - ha questa simpatica abitudine di trattarci come usurpatori, come se fossimo entrati nottetempo al Nazareno scassinandolo. Prima o poi accetteranno il fatto che se ci siamo noi, e non più loro, è perché ci hanno scelto gli iscritti, ci hanno votato gli elettori alle primarie e ci hanno sostenuto gli italiani con una percentuale di consensi che non si vedeva dal 1958".  

Dimissioni sottosegretari indagati? "Assolutamente no" 
Nell'intervista Renzi affronta anche il capitolo sottosegretari indagati (cinque Pd - Barracciu, Del Basso De Caro, De Filippo, Bubbico e Faraone - uno Ncd- Castiglione) , tornato in primo piano dopo il passo indietro del ministro Lupi. Il premier sottolinea di non volere dimissioni e respinge l'accusa di essere morbido con i suoi. "Ho sempre detto - afferma - che non ci si dimette per un avviso di garanzia. E se parliamo di faccia, le dico con sguardo fiero che per me un cittadino è innocente finché la sentenza non passa in giudicato. Del resto, è scritto nella Costituzione. Se si dice che è la più bella del mondo, poi bisogna almeno leggerla, altrimenti non vale.Quindi perché dovrebbe dimettersi un politico indagato? Le condanne si fanno nei tribunali, non sui giornali: è un principio di decenza oltre che di buon senso"  
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