MONDO
Tre mesi di protesta
Ucraina, cronologia della rivolta
Dalla prima manifestazione a Piazza Maidan dopo la mancata firma di Yanukovic all'accordo di associazione economica con l'Unione Europea al giorno peggiore dell'Ucraina: 28 morti, piazze in fiamme e cancellerie europee al lavoro per le sanzioni
Ucraina
21 novembre 2013 - La prima protesta
Il presidente ucraino Viktor Yanukovic respinge gli accordi di associazione con l'Unione Europea e il Deep and Comprehensive Free Trade Agreement. Scoppia la prima protesta di piazza. Nasce ufficialmente EuroMaidan.
27 novembre 2013 - Flop del vertice di Vilnius
Fiasco del vertice Eastern Partenership di Vilnius a seguito della mancata firma ucraina sull'accordo con l'Unione Europea.
30 novembre 2013 - Prime cariche della polizia
Prima carica della polizia a Maidan contro i manifestanti.Da movimento strettamente filo-europeo la protesta diventa una protesta contro Yanukovic.
1 dicembre 2013 - Occupazione del palazzo municipale
Piazza Maidan diventa una tendopoli, enorme affluenza dei manifestanti. Si arriva ad occupare il palazzo municipale, iniziativa da ricondurre soprattutto a Svoboda, il partito ultra-nazionalista. E' la protesta più numerosa dalla Rivoluzione Arancione del 2004-2005.
2 dicembre 2013 - Yanukovic riceve aiuti dalla Cina
Visita di stato di Yanukovic in Cina: ottiene 8 miliardi di aiuti economici. E' il lato finanziario della partita ucraina, la cui economia è in grande sofferenza.
8 dicembre 2013 - 800 mila manifestanti
Abbattuta la statua di Lenin in una giornata di altissima affluenza: oltre 800 mila persone scendono in strada a protestare.
14 dicembre 2013 - In piazza i sostenitoridi Yanukovic
La piazza vede in prima linea, seppure numericamente inferiore, anche i filo-governativi.
17 dicembre 2013 - Yanukovic riceve aiuti economici da Mosca
Visita di stato di Yanukovic a Mosca: ottiene un prestito da 15 miliardi di dollari e un enorme tagli sui prezzi del gas, quasi dimezzato. Putin acquista anche una quota del debito ucraino. L'opposizione insorge e denuncia accordi sottobanco.
25 dicembre 2013 - Pestaggio della giornalista Tetiana Chornovol
La giornalista e attivista Tetiana Chornovol viene pestata. Per denunciare le violenze centinaia di manifestanti portano in piazza la sua foto.
16 gennaio 2014 - Le leggi anti-manifestazione
La Rada approva le leggi che limitano drasticamente il diritto di manifestare. Le proteste aumentano
22 gennaio 2014 - I primi morti
E' il giorno dei primi due morti durante le manifestazioni. Il giorno dopo verrà trovato anche il cadavere dell'attivista Yuriy Verbytsky.
24 gennaio 2014 - Assalto agli enti locali
La protesta esplode nell'ovest dell'Ucraina. Occupati e assaltati i palazzi dei governi regionali. Il gruppo nazionalista Spilna Prava fa irruzione nella sede di alcuni ministeri a Kiev.
28 gennaio 2014 - Ritirate le leggi anti-manifestazione
Vengono itirate leggi che limitano il diritto di protestate. Si dimette il premier Mykola Azarov vicino al presidente. In corso consultazioni tra Yanukovic e l'opposizione che chiede una riforma costituzionale ed elezioni anticipate.
14 febbraio 2014 - Rilasciati 234 manifestanti
Vengono liberati ma le accuse nei loro confronti restano pendenti.
18 febbraio 2014 - 28 morti, il giorno peggiore
Dopo l'annuncio dell'invio della prima tranche di aiuti da Mosca la protesta finisce nel sangue: 28 morti, centinaia di feriti.
20 febbraio 2014 - UE decide sanzioni
Sale a 82 il bilancio dei morti, i feriti sono centinaia. L'Unione Europea approva "sanzioni mirate".
21 febbraio 2014 - Accordo tra Yanukovich e opposizioni
A Kiev la delegazione dei ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia media un accordo tra presidenza e opposizione: voto anticipato e riduzione dei poteri di Yanukovich. La delegazione russa non lo sottoscrive.
22 febbraio 2014 - Destituzione di Yanukovich e liberazione della Tymoshenko
La Rada vota la destituzione e l'impeachment per Yanukovich che decade immediatamente. La Tymoshenko, controversa leader dell'opposizione, viene scarcerata e annuncia che si candiderà alle presidenziali.
23 febbraio 2014 - FMI e UE promettono aiuti
All'indomani del nuovo corso politico si apre di nuovo il capitolo economico. FMI e Ue promettono aiuti ad un'Ucraina che ha brutalmente rotto con la Russia. Gli aiuti non vengono quantificati.
Il presidente ucraino Viktor Yanukovic respinge gli accordi di associazione con l'Unione Europea e il Deep and Comprehensive Free Trade Agreement. Scoppia la prima protesta di piazza. Nasce ufficialmente EuroMaidan.
27 novembre 2013 - Flop del vertice di Vilnius
Fiasco del vertice Eastern Partenership di Vilnius a seguito della mancata firma ucraina sull'accordo con l'Unione Europea.
30 novembre 2013 - Prime cariche della polizia
Prima carica della polizia a Maidan contro i manifestanti.Da movimento strettamente filo-europeo la protesta diventa una protesta contro Yanukovic.
1 dicembre 2013 - Occupazione del palazzo municipale
Piazza Maidan diventa una tendopoli, enorme affluenza dei manifestanti. Si arriva ad occupare il palazzo municipale, iniziativa da ricondurre soprattutto a Svoboda, il partito ultra-nazionalista. E' la protesta più numerosa dalla Rivoluzione Arancione del 2004-2005.
2 dicembre 2013 - Yanukovic riceve aiuti dalla Cina
Visita di stato di Yanukovic in Cina: ottiene 8 miliardi di aiuti economici. E' il lato finanziario della partita ucraina, la cui economia è in grande sofferenza.
8 dicembre 2013 - 800 mila manifestanti
Abbattuta la statua di Lenin in una giornata di altissima affluenza: oltre 800 mila persone scendono in strada a protestare.
14 dicembre 2013 - In piazza i sostenitoridi Yanukovic
La piazza vede in prima linea, seppure numericamente inferiore, anche i filo-governativi.
17 dicembre 2013 - Yanukovic riceve aiuti economici da Mosca
Visita di stato di Yanukovic a Mosca: ottiene un prestito da 15 miliardi di dollari e un enorme tagli sui prezzi del gas, quasi dimezzato. Putin acquista anche una quota del debito ucraino. L'opposizione insorge e denuncia accordi sottobanco.
25 dicembre 2013 - Pestaggio della giornalista Tetiana Chornovol
La giornalista e attivista Tetiana Chornovol viene pestata. Per denunciare le violenze centinaia di manifestanti portano in piazza la sua foto.
16 gennaio 2014 - Le leggi anti-manifestazione
La Rada approva le leggi che limitano drasticamente il diritto di manifestare. Le proteste aumentano
22 gennaio 2014 - I primi morti
E' il giorno dei primi due morti durante le manifestazioni. Il giorno dopo verrà trovato anche il cadavere dell'attivista Yuriy Verbytsky.
24 gennaio 2014 - Assalto agli enti locali
La protesta esplode nell'ovest dell'Ucraina. Occupati e assaltati i palazzi dei governi regionali. Il gruppo nazionalista Spilna Prava fa irruzione nella sede di alcuni ministeri a Kiev.
28 gennaio 2014 - Ritirate le leggi anti-manifestazione
Vengono itirate leggi che limitano il diritto di protestate. Si dimette il premier Mykola Azarov vicino al presidente. In corso consultazioni tra Yanukovic e l'opposizione che chiede una riforma costituzionale ed elezioni anticipate.
14 febbraio 2014 - Rilasciati 234 manifestanti
Vengono liberati ma le accuse nei loro confronti restano pendenti.
18 febbraio 2014 - 28 morti, il giorno peggiore
Dopo l'annuncio dell'invio della prima tranche di aiuti da Mosca la protesta finisce nel sangue: 28 morti, centinaia di feriti.
20 febbraio 2014 - UE decide sanzioni
Sale a 82 il bilancio dei morti, i feriti sono centinaia. L'Unione Europea approva "sanzioni mirate".
21 febbraio 2014 - Accordo tra Yanukovich e opposizioni
A Kiev la delegazione dei ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia media un accordo tra presidenza e opposizione: voto anticipato e riduzione dei poteri di Yanukovich. La delegazione russa non lo sottoscrive.
22 febbraio 2014 - Destituzione di Yanukovich e liberazione della Tymoshenko
La Rada vota la destituzione e l'impeachment per Yanukovich che decade immediatamente. La Tymoshenko, controversa leader dell'opposizione, viene scarcerata e annuncia che si candiderà alle presidenziali.
23 febbraio 2014 - FMI e UE promettono aiuti
All'indomani del nuovo corso politico si apre di nuovo il capitolo economico. FMI e Ue promettono aiuti ad un'Ucraina che ha brutalmente rotto con la Russia. Gli aiuti non vengono quantificati.