MONDO
Sei giorni fa la tragedia dell'aereo malese
Ucraina. I separatisti filorussi abbattono 2 caccia ucraini
Secondo Kiev, i due aerei Sukhoi sono stati colpiti nella regione russofona di Donetsk mentre sorvolavano la zona di Savour-Mogyla, non lontano dal sito in cui giovedì scorso è precipitato il Boeing 777-200 della Malaysia Airlines. I due piloti si sono salvati lanciandosi con il paracadute
Kiev (Ucraina)
Sono passati solo sei giorni da quel maledetto 17 luglio, quando un aereo della Malaysia Airlines diretto a Kuala Lumpur è stato abbattuto da un missile. Oggi nella stessa regione di Donetsk i separatisti filorussi hanno abbattuto due caccia governativi Sukhoi-25, nei cieli al confine con la Russia. I due piloti si sono salvati grazie al paracadute. A riferirlo il portavoce dell'esercito di Kiev.
Si tratta di un ennesimo acuirsi della crisi nella Repubblica ex sovietica, che sembra confermare un'ampia disponibilità di armi sofisticate nelle mani dei miliziani filo-russi e getta un'ombra ancora più scura sull'evoluzione del conflitto. Conflitto che prosegue anche a terra: stando al comando di quella che è stata battezzata 'operazione anti-terrorismo' contro i secessionisti del bacino del Donbass, costoro avrebbero abbandonato "in massa" le postazioni alla periferia di Donetsk, e si sarebbero ritirati in direzione del centro del capoluogo, dove avrebbero preso a scavare trincee nei pressi della sede principale dell'Universita'.
"Non si può escludere", si osserva in un comunicato militare, "che movimenti del genere indichino il diffondersi del panico e il tentativo di lasciare il teatro delle operazioni militari". Dal canto loro testimoni oculari hanno riferito che durante la notte la città è stata bombardata a tappeto: centrato in particolare un impianto chimico, nel quale è scoppiato un incendio. Intensi combattimenti anche a Lugansk, l'altra roccaforte principale degli insorti.
Si tratta di un ennesimo acuirsi della crisi nella Repubblica ex sovietica, che sembra confermare un'ampia disponibilità di armi sofisticate nelle mani dei miliziani filo-russi e getta un'ombra ancora più scura sull'evoluzione del conflitto. Conflitto che prosegue anche a terra: stando al comando di quella che è stata battezzata 'operazione anti-terrorismo' contro i secessionisti del bacino del Donbass, costoro avrebbero abbandonato "in massa" le postazioni alla periferia di Donetsk, e si sarebbero ritirati in direzione del centro del capoluogo, dove avrebbero preso a scavare trincee nei pressi della sede principale dell'Universita'.
"Non si può escludere", si osserva in un comunicato militare, "che movimenti del genere indichino il diffondersi del panico e il tentativo di lasciare il teatro delle operazioni militari". Dal canto loro testimoni oculari hanno riferito che durante la notte la città è stata bombardata a tappeto: centrato in particolare un impianto chimico, nel quale è scoppiato un incendio. Intensi combattimenti anche a Lugansk, l'altra roccaforte principale degli insorti.