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ECONOMIA

Ufficio parlamentare di Bilancio

Nel 2021 Pil al ribasso di due punti rispetto alla stime e alti fattori di rischio

Rischi elevati, avviare senza ritardi i progetti del Recovery Plan, afferma la nota sulla congiuntura del mese di febbraio 

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​La previsione contenuta nell'ultima nota dell'Ufficio parlamentare di Bilancio sulla congiuntura rivede al ribasso la crescita e  "sul quadro macroeconomico a medio termine permangono, peraltro, fattori di rischio, prevalentemente orientati al ribasso".

Nel 2021 la crescita del Pil sarebbe pari al 4,3%, inferiore a quanto ipotizzato dalla Nadef - la nota di accompagnamento del Def -  mentre nel 2022, grazie anche al contributo del Recovery plan, il prodotto aumenterebbe del 3,7%, "attestandosi su un livello comunque inferiore a quello del 2019", precisa l'Upb.

Sono le stime contenute nella Nota sulla congiuntura di febbraio pubblicata dall'Upb che rivede quindi al ribasso di quasi due punti la previsione del Pil di quest'anno e ha ritoccato al rialzo di circa un punto quella sul prossimo anno. 

"Nonostante la flessione del prodotto lordo nel quarto trimestre il trascinamento statistico al 2021 è positivo (2,3%)", spiega l'Upb sottolineando che "quest'anno l'attività economica tornerebbe ad espandersi (4,3% in media d'anno); la crescita si manifesterebbe a partire dai mesi primaverili, avvantaggiandosi di un allentamento graduale dei provvedimenti restrittivi alla mobilità individuale".

Per l'organismo di controllo parlamentare dei conti, "l'attività economica beneficerebbe inoltre delle misure finanziate con il bilancio pubblico e con i fondi del Recovery Plan, che produrrebbero effetti anche nel 2022". Tuttavia, "la variazione del Pil nell'anno finale di previsione (3,7%) non sarebbe sufficiente a riportare il prodotto sui valori registrati prima della pandemia: il Pil resterebbe inferiore rispetto al livello del 2019, per circa 1,4 punti percentuali".

Il quadro macroeconomico dell'economia italiana "resta circondato da un'incertezza straordinariamente elevata, con rischi prevalentemente orientati al ribasso", sottolinea l'Ufficio parlamentare di bilancio nella Nota sulla congiuntura di febbraio in cui si evidenzia come il contesto internazionale sia "condizionato dall'evoluzione della pandemia".

"L'incertezza degli operatori economici, connessa alla durata e alle ripercussioni dell'emergenza sanitaria - spiega l'Upb - resterà elevata almeno fino a quando le campagne vaccinali non daranno risultati tangibili sul controllo dell'epidemia. Nel breve periodo permangono inoltre rischi di tensioni sui commerci tra Cina e Usa, in quanto la nuova Amministrazione americana ha confermato l'orientamento di protezione delle imprese nazionali a scapito di quelle estere".

Per quanto riguarda la politica economica dell'Italia, "si assume che le misure di sostegno alle famiglie e alle imprese continuino ad operare e che l'utilizzo da parte dell'Italia dei fondi europei resi disponibili nell'ambito del programma Next Generation Eu consenta di avviare senza ritardi progetti che attivano lo sviluppo". In caso contrario, osserva l'Upb, "una nuova recrudescenza dell'epidemia comporterebbe il prolungamento dell'emergenza sanitaria, con conseguente inasprimento delle misure di limitazione della mobilità individuale e impatti negativi sulle decisioni di spesa e sull'attività economica" e, allo stesso modo, "un'attuazione parziale, ritardata o inefficiente, dei progetti di investimento predisposti con il Piano nazionale di ripresa e resilienza determinerebbe il venir meno di un fattore di sostegno non marginale all'attività economica". 
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