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MONDO

Medio Oriente

Spianata delle moschee, risoluzione Unesco condanna Israele

Il comitato esecutivo dell'agenzia dell'Onu ha approvato una risoluzione che condanna la gestione israeliana della Spianata, in particolare a causa delle restrizioni alla libertà di culto nel sito. Israele replica: "Risoluzione vergognosa che mira a trasformare il conflitto israelo-palestinese in uno scontro di religioni"

La Spianata delle moschee a Gerusalemme
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L'Unesco condanna Israele per la gestione della Spianata delle moschee a Gerusalemme. Il comitato esecutivo del'l'agenzia Onu ha approvato una risoluzione che censura la gestione israeliana della Spianata, in particolare a causa delle restrizioni alla libertà di culto nel sito. Proprio il timore palestinese che Israele abbia cercato di limitare l'accesso alla moschea di Al Aqsa ha fomentato le violenze di questo periodo, ma gli israeliani hanno sempre smentito di aver intrapreso azioni in tal senso. 

L'approvazione della risoluzione -  spiega l'emittente France24, citando fonti diplomatiche israeliane - è arrivata con 26 voti a favore, 5 contrari (tra cui Usa, Gran Bretagna e Germania) e 25 astensioni. L'Unesco non ha al momento fornito alla stampa un testo ufficiale della risoluzione, ma l'informazione è stata confermata anche da fonti arabe.

Il passaggio eliminato
Dal testo della mozione all'ultimo minuto è stato eliminato un passaggio che definiva il Muro del Pianto come parte integrante della Moschea di al Aqsa, e quindi luogo di culto islamico, riservato ai musulmani. Il paragrafo era stato proposto da un gruppo di paesi musulmani, ma nei giorni scorsi aveva ricevuto forti critiche sia dal governo israeliano sia dagli stessi vertici dell'Unesco. La direttrice generale, Irina Bokova, aveva detto di "deplorare" la presenza di una simile dichiarazione, invitando il comitato a "prendere decisioni che non infiammino ulteriormente le tensioni sul campo e incoraggino il rispetto per la sacralità dei luoghi santi".
 
La reazione di Israele
Israele, dal canto suo, respinge "totalmente" la risoluzione, definendola "vergognosa". La risoluzione, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, "mira a trasformare il conflitto israelo-palestinese in uno scontro di religioni".
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