MONDO
A Dresda grande manifestazione di Pegida
Rotta dei Balcani: la Croazia autorizza l'ingresso dei profughi dalla Serbia, ma restano le tensioni
Migliaia di migranti hanno passato la notte sotto la pioggia e al freddo in Serbia al confine con la Croazia, a causa della congestione causata dalla chiusura della frontiera croata da parte dell'Ungheria
L'apertura della Croazia
"Tutti quelli che erano qui hanno attraversato" il confine, ha detto un fotografo dell'Afp al valico di Berkasovo, dove tra le 2.000 e le 3.000 persone sono rimaste bloccate per ore sotto la pioggia e al freddo. Il coordinatore di un gruppo di volontari sul posto, Jan Pinos, ha detto che la polizia croata "ha aperto il passaggio e ha lasciato passare tutti i rifugiati" dalla Serbia.
La Slovenia limita l'accesso a 2.500 migranti al giorno
Budapest ha eretto barriere ai confini con la Serbia e la Croazia, e intensificato i controlli, e la Slovenia è diventata un passaggio obbligato per chi intende raggiungere il Nord dell'Europa. Aumentata la pressione migratoria, Lubiana, ha posto dei paletti, facendo sapere che avrebbe limitato l'accesso a 2.500 migranti al giorno.
Si erano così create tensioni con la Croazia, con scambi di accuse reciproci e migliaia di profughi bloccati tra i due paesi. La stessa situazione si era verificata al confine con la Serbia.
Profughi sotto la pioggia e nel fango nella "Terra di nessuno"
Hanno fatto intanto il giro dei social network le immagini di centinaia di profughi bloccati in mezzo al fango in quella che è stata definita "Terra di nessuno".
In molti, compresi i bambini, a piedi nudi e senza indumenti adatti ad affrontare le basse temperature e la pioggia torrenziale.
A little girl in a once white jacket. Now drenched, shivering and covered in mud. #refugees #migrants pic.twitter.com/RzfOUhJAHa
— Imelda Flattery (@Imeldaflattery) 19 Ottobre 2015
L'Ungheria: "Il blocco delle frontiere funziona, non ci sono più profughi"
Budapest ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti con il blocco delle frontiere. Il flusso di migranti da Serbia e Croazia in territorio ungherese è stato "efficacemente bloccato", con soli 41 nuovi ingressi "illegali" registrati domenica, il numero più basso dall'inizio dell'anno, ha rivendicato Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese. Kovacs ha parlato di questi provvedimenti come di una storia di “successo” che dimostra come sia possibile fermare i migranti illegali.
Budapest, dopo avere fisicamente chiuso le frontiere sabato 17 ottobre, ha sospeso il trattato di Schengen e reintrodotto i controlli alla frontiera con la Slovenia. L'Ungheria lo ha notificato alla commissione europea dopo aver chiuso i confini con la Croazia sabato 17 ottobre. Secondo la norma, i controlli temporanei vengono introdotti per 10 giorni, rinnovabili per altri venti, fino ad un massimo di due mesi.
In Germania manifestazione xenofoba di Pegida
Intanto la Germania è chiamata a far fronte al crescente sentimento anti-immigrati in culminato con l'aggressione xenofoba ad Henriette Reker, eletta ieri sindaco di Colonia. Questa sera, il gruppo islamofobo Pegida sfilerà a Dresda, per marcare il primo anniversario della sua nascita.