ECONOMIA
Festival dell'Economia di Trento
Visco: debito frena crescita, per calo no ricetta magica
Il Governatore della Banca d'Italia: "Non giudico sistema voto, ma mercato risponde a incertezze". E aggiunge: "credo che le difficoltà più grandi siano sul piano delle riforme. Devono arrivare a mettersi d'accordo non tanto sulla protezione di interessi particolari, quanto sul modo più efficace di innovare e rendere il Paese più capace di rispondere alle sfide globali"
Proprio a cuasa della mole del debito pubblico, prosegue Visco, in Italia ci sono tasse "elevate e distorsive". "La percezione tedesca - ha proseguito il Governatore della Banca d'Italia facendo riferimento all'ingresso nell'euro, i cui i trattati richiedevano una discesa del debito al 60% del Pil - è che l'Italia non ha fatto i compiti a casa. Il debito sul prodotto è sceso continuamente fino al 2007, abbiamo dei dati che dicono che all'epoca era al di sotto del 100%, e adesso siamo sopra il 130%". Secondo il governatore "il problema è stato la crescita mancata".
Spesa pubblica freno alla crescita. Richiede imposte elevate, rallenta investimenti privati, comprime pubblici" Visco al #festivaleconomia pic.twitter.com/l2jDv6JX1z
— Festival Economia (@economicsfest) 4 giugno 2017
In merito alla spending review, Visco spiega: "credo si debba fare dal basso e non dall'alto, perchè c'è un problema organizzativo, dobbiamo chiederci cosa serve oggi e cosa non serve, ma mi rendo conto che è difficile, lo è anche in Banca d'Italia, perchè si crede che molte cose che si facevano fino a ieri si debbano fare anche domani, ma non ci si chiede mai se si possano sostituire o eliminare. Comunque - ha detto ancora - è un'attività che va fatta, con l'impegno delle amministrazioni sia a livello locale che a livello centrale".
Non giudico sistema voto, ma mercato risponde a incertezze
Sulla legge elettorale - di cui si sta discutendo in Commissione - infine Visco sottolinea: "Non so se e come i mercati possono rispondere a un sistema proporzionale, non è il mio mestiere. Credo che i mercati rispondono molto alle incertezze". Ed aggiunge: "Credo che le difficoltà più grandi siano sul piano delle riforme. Devono arrivare a mettersi d'accordo non tanto sulla protezione di interessi particolari, quanto sul modo più efficace di innovare e rendere il Paese più capace di rispondere alle sfide globali".
Poteri forti, non so cosa siano, esistono centri condizionamento
"Non so cosa sono i poteri forti, la forza è cosa diversa da autorevolezza" ha detto il governatore di Bankitalia. "Effettivamente ci può essere stata una difficoltà con chi deve decidere e non riguarda solo la politica, ma anche le aziende, i sindacati e le banche", ha aggiunto rispondendo a una domanda sull'indipendenza e l'autonomia della Banca d'Italia. "Non credo che esistano poteri forti, anche in Italia, però - ha proseguito Visco - esistono, anche in politica, centri di influenza e di condizionamento, ma non credo che bisogna vivere di poteri forti".