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Coronavirus

"Tutto resta fermo, ma solo da noi"

Abruzzo Zona rossa. Grido allarme esercenti: "Incassi azzerati, regione assicuri ristori"

Oltre all'erogazione dei ristori regionali entro il 31 dicembre chiedono nuovi ristori a copertura dell'ulteriore chiusura, l'azzeramento di tasse locali e regionali, credito d'imposta regionale sulle altre misure 

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Magazzini con merce invenduta, ma da pagare, casse vuote anche per anticipare la cassa integrazione ai dipendenti, disdette su ristoranti e alberghi in un periodo che vale metà  del fatturato. Commercianti, esercenti e albergatori d'Abruzzo, convocati da Confesercenti su Google Meet, denunciano conseguenze pesantissime per il prolungamento della  zona rossa in Abruzzo, unica regione rimasta, e chiedono azzeramento di tasse locali e regionali, erogazione ristori regionali entro il 31 dicembre, nuovi ristori a  copertura dell'ulteriore chiusura, credito d'imposta regionale sulle altre misure.

"Pagheremo un prezzo altissimo e ci sono precise responsabilità. Avviamo una mobilitazione perché entro fine anno la Regione Abruzzo eroghi i ristori promessi in estate  e arrivati  a poche centinaia di aziende" ha esordito Daniele Erasmi, presidente regionale dell'associazione di categoria. Acceso il dibattito nell'assemblea, coordinata dal  direttore Lido Legnini e trasmessa in diretta Facebook sulla pagina di Confesercenti. "Anche se una parte del negozio è rimasta aperta, gli incassi sono azzerati - ha detto Marina Dolci, negoziante di abbigliamento e sport - Chiediamo che i negozianti abbiano le stesse possibilità concesse ai balneatori: tasse azzerate. Nessuno più crede alle promesse di  riapertura in poche ore che i politici vanno dicendo". "Abbiamo già dovuto disdire un Natale che prometteva bene - ha proseguito il presidente degli albergatori, Daniele Zunica -  subiremo la concorrenza delle vicine Marche e non potremo anticipare la cassa integrazione. Siamo ostaggio di una Regione mediocre".

"La situazione è disperata e quando si intravedeva una possibilità con il ponte dell'Immacolata siamo stati ancora umiliati" hanno detto i rappresentanti del settore  ambulante guidato da Domenico Gualà; dai settori fiere, eventi, animazioni confermano che tutto resta fermo, "ma solo in Abruzzo". 
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