Coronavirus
"Tutto resta fermo, ma solo da noi"
Abruzzo Zona rossa. Grido allarme esercenti: "Incassi azzerati, regione assicuri ristori"
Oltre all'erogazione dei ristori regionali entro il 31 dicembre chiedono nuovi ristori a copertura dell'ulteriore chiusura, l'azzeramento di tasse locali e regionali, credito d'imposta regionale sulle altre misure
"Pagheremo un prezzo altissimo e ci sono precise responsabilità. Avviamo una mobilitazione perché entro fine anno la Regione Abruzzo eroghi i ristori promessi in estate e arrivati a poche centinaia di aziende" ha esordito Daniele Erasmi, presidente regionale dell'associazione di categoria. Acceso il dibattito nell'assemblea, coordinata dal direttore Lido Legnini e trasmessa in diretta Facebook sulla pagina di Confesercenti. "Anche se una parte del negozio è rimasta aperta, gli incassi sono azzerati - ha detto Marina Dolci, negoziante di abbigliamento e sport - Chiediamo che i negozianti abbiano le stesse possibilità concesse ai balneatori: tasse azzerate. Nessuno più crede alle promesse di riapertura in poche ore che i politici vanno dicendo". "Abbiamo già dovuto disdire un Natale che prometteva bene - ha proseguito il presidente degli albergatori, Daniele Zunica - subiremo la concorrenza delle vicine Marche e non potremo anticipare la cassa integrazione. Siamo ostaggio di una Regione mediocre".
"La situazione è disperata e quando si intravedeva una possibilità con il ponte dell'Immacolata siamo stati ancora umiliati" hanno detto i rappresentanti del settore ambulante guidato da Domenico Gualà; dai settori fiere, eventi, animazioni confermano che tutto resta fermo, "ma solo in Abruzzo".