2015, l'anno dei migranti negli scatti di un grande fotografo
"Ferragosto. È una tipica calda mattina d'estate a Kos, il mare è calmo. Col binocolo vedo un piccolo gommone con circa otto persone che remano freneticamente. Uno yacht di lusso gli passa vicino e hanno paura di imbarcare acqua. Vedo una donna e un bimbo a bordo, hanno i giubbotti di salvataggio. Quando toccano terra, qualcuno si getta sulla sabbia esausto, qualcuno piange. Il personale di un vicino resort di lusso offre acqua e cibo. Si scopre che vengono dall'Iran, hanno attraversato il Mar Egeo partendo dalle coste turche. Poi ringraziano e si incamminano verso la città". Questa è solo una delle storie che può raccontare il fotografo greco Yannis Behrakis (Reuters), prezioso testimone della tragedia di popoli in fuga da guerre, povertà, soprusi.
Come l'incontro con Amoun, 70 anni, rifugiata palestinese. È scappata da Aleppo, in Siria. Dopo aver attraversato il mar Egeo su un gommone, è arrivata all'isola di Kos. Mentre tutto intorno la gente si muove freneticamente, lei si siede sulla sabbia rivolta verso il mare. Un sorriso le attraversa il viso illuminato dal sole del mattino. Il fotografo le si avvicina e le offre un dolce, la donna gli tocca i capelli e la faccia. È cieca e il suo "sorriso divino" è una delle immagini più forti e intense che Behrakis porterà sempre nel cuore, dice. Poi c'è Sahin Serko, rifugiato siriano, ha appena attraversato il confine tra Grecia e Macedonia, piange accanto alla figlia Arianna di sette anni.
Sono moltissimi i bambini in viaggio, Behrakis li ha visti attraversare i campi tra papaveri rossi e spighe di grano, aggrappati alle madri, piangere travolti dalla ressa ai centri di registrazione, infreddoliti e stretti nelle coperte termiche dei soccorritori, confortati dai dolci offerti dai turisti. Secondo le Nazioni Unite quest'anno varcherà i confini d'Europa almeno un milione di persone. Molti arrivano dalla Siria, fuggono dalla guerra, hanno con sè un cellulare e pochi oggetti. Chi è fortunato riesce a salvare i documenti. E li fa asciugare al sole delle spiagge greche. Poi il viaggio ricomincia. Si va verso Nord.
MIGRANTI L'EUROPA IN CRISI - IL WEBDOC DI RAINEWS