Afghanistan, ammainata la bandiera dell'Italia nella base di Herat
Ad assistere alla cerimonia con il ministro anche una quarantina di giornalisti partiti dall'aeroporto di Pratica di Mare (Roma) su un Boeing 767 dell'Aeronautica Militare
Lorenzo Guerini oggi è volato a Herat, in Afghanistan, per assistere all'ammaina-bandiera nella base, simbolico passaggio di consegne con le forze di sicurezza afgane che gestiranno ora la struttura. Ma, ha sottolineato Guerini, "non vogliamo che l'Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi. Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese dando continuità all'addestramento delle forze di sicurezza locali per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni".
Ad assistere alla cerimonia con il ministro anche una quarantina di giornalisti partiti dall'aeroporto di Pratica di Mare (Roma) su un Boeing 767 dell'Aeronautica Militare. Mentre era diretto ad Herat, però, al velivolo non è stato concesso di sorvolare lo spazio aereo degli Emirati Arabi Uniti ed è stato costretto a ripiegare sull'aeroporto di Dammam in Arabia Saudita per poi raggiungere l'Afghanistan da un'altra rotta.
"Un mio commosso pensiero voglio rivolgerlo anche a tutti gli italiani, civili e militari, che hanno perso la vita in Afghanistan. Ricordo tra loro i 53 caduti e gli oltre 700 feriti tra i nostri militari e quelli che, ancora oggi, portano sul corpo i segni della coraggiosa testimonianza di vita al servizio del Paese", ha detto Guerini nell'intervento tenuto in un hangar dell'aeroporto di Herat dopo la cerimonia dell'ammainabandiera del tricolore italiano che sancisce la fine della missione militare nel Paese asiatico. "Il loro valore - ha sottolineato Guerini - il loro spirito di sacrificio e il loro esempio non saranno mai dimenticati. A tutte le famiglie che, con grande dignita', hanno affrontato la perdita dei loro cari, rivolgo la mia vicinanza e il mio riconoscente pensiero, al quale si unisce quello di tutti gli italiani".