Aleppo, le foto-denuncia di MSF: "Le bombe sugli ospedali condannano a morte i feriti"
Dito puntato contro Assad e la Russia
Medici Senza Frontiere lancia un grido di allarme da Aleppo Est dove supporta alcuni degli ospedali ancora funzionanti rimasti. Nei giorni scorsi un importante centro traumatologico è stato gravemente danneggiato ed è stato costretto a chiudere. Due giorni dopo, mentre squadre di operai lavoravano per riparare i danni, l’area è stata bombardata nuovamente uccidendo numerose persone e danneggiando ulteriormente l’ospedale.
Degli otto ospedali ancora funzionanti nella zona della città controllata dalle forze dell'opposizione, quattro ospedali e una banca del sangue sono stati danneggiati dai bombardamenti.
Nelle foto i danni in due delle strutture supportate da MSF. Nonostante i danni le équipe mediche di tre strutture sono riuscite a continuare il proprio lavoro. “I pochi ospedali rimasti sono al collasso con un flusso di centinaia di feriti in agonia sui pavimenti dei reparti e nei corridoi” ha detto Pablo Marco, coordinatore delle operazioni di MSF nel Medio Oriente. “In mancanza di sale operatorie funzionanti, per trattare le vittime dei bombardamenti i medici sono costretti ad effettuare interventi d'urgenza, inclusi quelli di chirurgia addominale e neurochirurgia, sui pavimenti del pronto soccorso. La Russia e la Siria devono mettere fine a questo massacro adesso.”
Abu Khalid è un chirurgo ortopedico e direttore di un ospedale supportato da MSF nella zona sotto assedio di Aleppo Est. Ha lasciato Aleppo il 21 agosto convinto che l’assedio fosse finito, ma quando dopo qualche giorno è ricominciato, non è più riuscito a tornare. Attualmente sta lavorando nell’ospedale Al Salamah di MSF, nel distretto di Azaz, vicino al confine turco. Descrive così la situazione nella zona est di Aleppo: “Quando a luglio è cominciato l’assedio, il problema principale era il cibo. Aleppo è una città industriale, ci sono davvero pochi spazi verdi in cui far crescere qualcosa e alla periferia della città non ci sono abbastanza aziende agricole per produrre cibo a sufficienza. Le persone fanno affidamento su alimenti conservabili come riso, fagioli e patate e sul cibo in scatola che però non contiene abbastanza vitamine. L’assedio sta riducendo le persone alla fame."
"Ora i bombardamenti si sono intensificati, "prosegue Abu Khalid, e stanno uccidendo e ferendo sempre più persone: nella scorsa settimana gli ospedali ad Aleppo Est hanno effettuato circa 100 operazioni chirurgiche in un giorno. La distruzione in città è inimmaginabile. Ho visto persone con ferite che non posso descrivere e che non avevo mai visto nemmeno nei libri di studio. Un giorno abbiamo ricoverato una ragazza che aveva perso metà del suo corpo, ma era ancora cosciente e in grado di parlare con noi. Soffriva e mi ha chiesto di mettere fine alla sua sofferenza. Abbiamo effettuato l’intervento chirurgico, anche se un corpo senza bacino né arti non può sopravvivere. L’abbiamo spostata nel reparto di terapia intensiva e dopo alcune ore lei si è svegliata. Ha visto la sua famiglia per l’ultima volta prima di morire. Un essere umano muore di fronte a te e tu non puoi far nulla per impedirlo."