Ambiente vs crescita economica. L'ultimo fiume selvaggio d'Europa sta per essere bloccato da 8 dighe
La Voiussa in Albania, insieme al nostro Tagliamento in Friuli, è considerato uno degli ultimi corsi d'acqua naturali in Europa. Il fiume, che scorre ancora liberamente, è un ecosistema ricco e complesso ma rappresenta anche una risorsa economica che il governo di Tirana intende sfruttare in un momento di boom dell'idroelettrico a livello globale anche in relazione alla spinta ad abbandonare le fonti fossili. Negli anni Novanta un primo tentativo fallito vide protagonista un'azienda italiana, ora saranno i turchi a realizzare il progetto. Il reportage fotografico di Associated Press lungo il bacino fluviale a rischio.
La Voiussa (Vjosa in albanese) è un fiume capriccioso e volubile, i suoi colori passano dal blu cobalto al marrone fango al verde smeraldo, il suo flusso può essere lento e costante oppure quello di un torrente impetuoso. Niente trattiene il suo corso per oltre 270 chilometri attraverso i pendii boscosi dei monti del Pindo in Grecia fino alla costa adriatica dell'Albania.
E' uno degli ultimi fiumi selvaggi d'Europa. Ma per quanto tempo? Il governo albanese ha avviato piani per arginare la Voiussa e i suoi affluenti per generare l'elettricità necessaria per uno dei Paesi più poveri d'Europa, con l'intento di costruire otto dighe lungo il corso principale.
Il progetto si inserisce nell'attuale boom dell'idroelettrico a livello mondiale, principalmente nel sud-est asiatico, in Sud America, Africa e nelle parti meno sviluppate dell'Europa. Solo nei Balcani, circa 2.800 progetti per domare i fiumi sono in fase di realizzazione o in programma, spiega ad Associated Press Olsi Nika di EcoAlbania, una associazione no profit che si oppone alla costruzione delle dighe.
Alcuni propongono l'energia idroelettrica come fonte di energia affidabile, economica e rinnovabile che aiuta limitare la dipendenza dai combustibili fossili che scaldano il pianeta. Ma alcuni studi recenti pongono domande sul reale valore dell'energia idroelettrica nella lotta contro il riscaldamento globale. I critici dicono che i vantaggi di energia idroelettrica sono sopravvalutati e superati dal danno che le dighe possono fare all'ambiente.
I fiumi sono una parte cruciale del ciclo globale dell'acqua. Agiscono come arterie naturali che trasportano energia e sostanze nutritive lungo i loro bacini, fornendo acqua per bere, produzione alimentare e industria. Sono un mezzo di trasporto per persone e merci, e un paradiso per chi li naviga e chi ci pesca. I fiumi ospitano una grande varietà pesci - compresi piccoli pesci, trote e salmoni - e danno riparo e cibo a uccelli e mammiferi.
Le dighe interrompono questo flusso vitale dentro e intorno a loro. Gli accorgimenti impiegati durante le fasi di costruzione per aiutare alcune specie ad aggirare le dighe non hanno funzionato in luoghi come l'Amazzonia, sostiene Julian Olden, ecologista dell'Università di Washington. Le dighe bloccano il flusso naturale di acqua e sedimenti. Possono anche cambiare la chimica dell'acqua e causare la crescita di alghe tossiche.
Coloro che vivono lungo la riva del fiume o fanno affidamento su questo come via navigabile per il loro sostentamento temono la morte della Voiussa. Il suo fragile ecosistema sarà irreversibilmente modificato, e molti residenti perderanno la loro terra e le loro case. Negli anni '90, un'azienda italiana ottenne un contratto per la costruzione di una diga lungo la Voiussa nel sud dell'Albania. La costruzione iniziò sulla diga di Kalivac, ma non lo fu mai completato, afflitta da ritardi e guai finanziari. Ora, il governo ha assegnato un nuovo contratto a un'azienda turca.
Il ministero dell'Energia di Tirana non si è reso disponibile a rilasciare ad Associated Press alcuna intervista per discutere il piano idroelettrico a cui molti cittadini che vivono in quei luoghi si oppongono. Decine di residenti dal villaggio di Kute si sono uniti alle organizzazioni no profit per presentare quella che è stata la prima causa ambientale in Albania contro la costruzione di una diga nella gola del Pocem, a breve distanza dal fiume Kalivac. Una battaglia di ricorsi e contro-ricorsi con il governo centrale ancora in corso.
Dal punto di vista ecologico la questione è molto delicata. Il bacino della Voiussa è un ecosistema incredibilmente vario. Più di 90 tipi di invertebrati acquatici sono stati trovati nei luoghi in cui sono previste dighe, centinaia di tipi di pesci, anfibi e specie di rettili, alcuni in via di estinzione e altri endemici nei Balcani. Le dighe possono spezzare le catene alimentari, ma il problema più noto con la costruzione di dighe è che bloccano il percorso dei pesci che migrano a monte per riprodursi.
Mentre la pressione per costruire dighe si intensifica nei paesi meno sviluppati, il contrario sta accadendo negli Stati Uniti e in Europa occidentale, dove è sempre più forte il movimento d'opinione per demolire le dighe considerate obsolete e dannose per l'ambiente. Più di 1.600 sono state smantellate negli Stati Uniti, la maggior parte negli ultimi 30 anni. In Europa, il più grande progetto di rimozione di sempre è iniziato quest'anno in Francia dove due dighe sul fiume Selune in Normandia verranno demolite.
Con così pochi fiumi selvaggi rimasti in tutto il mondo, la Voiussa è una risorsa dal valore inestimabile per lo studio del comportamento fluviale: "La scienza ha appena cominciato a comprendere come la biodiversità dei fiumi si struttura e si conserva,"dice Gabriel Singer, ricercatore dell'Istituto di Leibniz in Germania. Per Shyqyri Seiti invece la questione è molto più personale. Il barcaiolo di 65 anni ha trasportato gente del posto, merci e bestiame attraverso il fiume per un quarto di secolo. La costruzione della diga di Kalivac sarebbe un disastro per lui. Molti dei campi e alcune case nelle vicinanze del villaggio di Ane Vjose andrebbero perdute. "Qualcuno trarrà beneficio dalla costruzione della diga, ma allagherà tutti nella zona," dice." E se fossero al nostro posto? Come si sentirebbero a perdere tutto?"
Ma il sindaco, Metat Shehu, insiste nel dire che la sua comunità "non ha alcun interesse" nella questione: "La Voiussa è inquinata. Le piante e lla fauna del fiume sono sono scomparse. Il problema è che agli abitanti del villaggio viene offerto troppo poco come risarcimento per rinunciare alla loro terra." Il sindaco spera che la diga porti investimenti nella zona. Jonus Jonuzi, un contadino di 70 anni cresciuto lungo il fiume, spera invece che la Voiussa rimanga selvatica: "L'Albania ha bisogno di energia elettrica. Ma non ha senso creare una cosa distruggendone un'altra. Perché fare un danno tanto irreparabile che le generazioni future ci daranno la colpa per quello che abbiamo fatto?"