Attentati negli aeroporti: una lunga scia di sangue. I precedenti
Gli attentati di Bruxelles riportano alla memoria una serie di attacchi terroristici che fin dagli anni 70 hanno avuto come scenario i terminal aeroportuali. Fiumicino è stato colpito ben due volte a distanza di 12 anni. Nella strage del 17 dicembre 1973 un commando terrorista palestinese prese di assalto un Boeing 707 della Pan Am diretto a Beirut e Teheran facendo esplodere due bombe al fosforo che uccisero 30 passeggeri.
Ancora di matrice palestinese l'assalto condotto da quattro uomini armati di bombe a mano e mitra e riconducibili all'Organizzazione Abu Nidal che il 27 dicembre del 1985 aprirono il fuoco contro i passeggeri ai banchi della El Al e della TWA, uccidendo 13 persone. Questo attacco fu coordinato con uno analogo all'aeroporto Schwechat di Vienna dove tre terroristi spararono ai passeggeri in coda per un volo diretto a Tel Aviv facendo 3 morti e 39 feriti.
Il 12 giugno 1980 il gruppo di estrema sinistra, Action Directe, rivendicò un attentato che fece 8 feriti nell'esplosione di una bomba al primo piano dei voli interni nell'aeroporto di Orly a Parigi. Molto peggio andò il 15 luglio del 1983 quando l'organizzazione terroristica armena ASALA rivendicò la bomba che fece 9 vittime e 55 feriti al desk del check-in della compagnia aerea turca. L'attentato faceva parte della campagna per il riconoscimento del genocidio armeno da parte dei turchi all'inizio del novecento.
Il 23 giugno 1985 un altro attacco terroristico coordinato, questa volta ad opera di militanti Sikh prese di mira l'aeroporto Narita di Tokyo dove due persone morirono nell'esplosione di una bomba che doveva essere collocata a bordo del volo Air India 301, con 177 passeggeri e membri dell'equipaggio a bordo. Una strage sfiorata, ma appena un'ora dopo un Boeing 747 della stessa compagnia esplose in volo nello spazio aereo irlandese uccidendo 329 persone.
Il 24 luglio del 2001 un commando suicida di Tigri del Tamil prese d'assalto prima la base aerea militare di Katunayake e successivamente il limitrofo aeroporto internazionale Bandaranaike di Colombo nello Sri Lanka. Nel primo attacco a colpi di granata e armi anticarro distrussero 26 velivoli. 8 attentatori morirono insieme a 3 uffciali della base. I sei assalitori superstiti si dissero verso l'aeroporto civile distruggendo altri aerei prima di essere uccisi.
L'attentato del 24 gennaio 2011 all'aeroporto internazionale di Domodedovo a Mosca fece 37 vittime e 173 feriti. Identità degli attentatori, modalità e finalità dell'attacco sono rimasti oscuri. Secondo alcune ricostruzioni sarebbe stato opera di due kamikaze islamisti, un uomo e una donna provenienti dal Caucaso.