Budapest, i treni della speranza. Quando il biglietto si paga con le lacrime
Lo prendono per i capelli, lo costringono a scendere. Il treno è troppo pieno, un posto vale la speranza di una vita diversa, lontano dalle guerre e dalla minaccia dell'Isis. Nella stazione di Budapest non si ferma "l'assalto"ai treni da parte dei profughi. In queste immagini, il dramma di un ragazzo che non riesce a salire sul treno diretto verso l'Europa. Le sue lacrime raccontano la disperazione, lo stremo delle forze, l'impotenza. Poi qualcuno lo prende per mano, lo riporta su quel predellino e alla fine gli altri lo aiutano a salire. Il suo volto si perde nella calca che affolla il vagone. Il racconto di Paolo Poggio