Calais e Ventimiglia: le nuove barriere d'Europa 'spezzano' i sogni dei migranti
Oltre mille chilometri separano Ventimiglia da Calais, due città con un destino comune: quello di essere diventate le nuove frontiere europee più affollate dai migranti in cerca di una vita migliore. È qui che arrivano i "fortunati", quelli che riescono a mettere da parte i soldi per imbarcarsi dalla Libia, gli stessi che vengono soccorsi nel Canale di Sicilia dalle navi della cooperazione europea, dopo aver risalito lo stivale. Per la maggior parte di loro, attraversare l'Italia è soltanto un obbligo imposto dalla geografia. Poi, però, quando gli occhi riescono a vedere al di là della barriera, fatta di agenti in assetto antisommossa, i sogni si infrangono sugli scogli a Ventimiglia come a Calais. Ai momenti di tensione si alternano ore passate a fissare il mare, sotto gli ombrelloni offerti dai volontari oppure attraverso le recinzioni erette a protezione del territorio. Sembra che tutti si trovino nel posto sbagliato, dato che i migranti che stazionano ai confini italiani ambiscono ad entrare in Francia, mentre i connazionali accampati a Calais tentano con ogni mezzo di raggiungere l'Inghilterra.