Come eravamo. Fatti, facce, storie di un secolo fa: il 1916 in 65 scatti
L'anno è il 1916, siamo nel pieno della Grande Guerra. Dopo aver trasferito 500 mila uomini dal fronte orientale a quello occidentale, i tedeschi sferrarono un massiccio attacco alla Francia dirigendosi verso la fortezza di Verdun, furono bloccati e subirono la controffensiva alleata sulla Somme. Fu una spaventosa carneficina: 1.600.000 morti. In Italia si combatteva sul Carso contro le forze austro-ungariche una sanguinosa guerra di trincea, con forti perdite tra le truppe. Il presidente degli Stati Uniti, ancora neutrali, era Woodrow Wilson che cercò di spingere al negoziato le potenze belligeranti sulla base di una “pace senza vittoria”.
Il 1916 fu anche l'anno della "fame" nei paesi in guerra, con le lunghe file davanti ai negozi di alimentari e oltreoceano nelle fattorie del Kentucky minate da carestia e siccità dove i bambini raccoglievano il cotone e aiutavano i genitori nel duro lavoro della terra o vendevano giornali per le vie ancora vuote di New York. Nelle città senza uomini, partiti per il fronte, le donne si prendevano cura delle strade, cercavano lavoro, si battevano per il diritto di voto, protestavano contro l'aumento dei prezzi del latte.
Sono foto drammatiche che contrastano con quelle, posate, della famiglia Roosevelt, futuro 32º presidente degli Stati Uniti d'America, l'unico a essere eletto per più di due mandati consecutivi, per ben quattro volte (1932, 1936, 1940 e 1944), rimanendo in carica dal 1933 fino alla sua morte, nell'aprile del 1945. In un altro scatto si vede la famiglia Romanov, Nicola II ultimo imperatore di Russia con la moglie Alexandra, le quattro figlie, le granduchesse Olga, Tatiana, Maria e Anastasia e il piccolo Alessio I.
Lontano dagli echi di guerra ci sono le foto dei picnic nella campagna inglese, i pomeriggi nei circoli sportivi, i giochi sulla spiaggia, le corse automobilistiche e gli show dei comici.
Il 1916 fu un anno di matrimoni illustri come quello tra Edsel Bryant Ford e Eleanor Clay. Lui era il figlio di Henry Ford, fondatore dell'omonima casa automobilistica e, insieme ad Edsel, della Ford Foundation, fondazione filantropica tra le maggiori al mondo e attualmente al secondo posto per il budget negli Stati Uniti dopo la Bill & Melinda Gates Foundation. Si sposarono anche Dwight Eisenhower, futuro presidente degli Stati Uniti dal 1953 al 1961, e Mamie Geneva Doud.
Un secolo fa nelle cronache si parlava di Pancho Villa, rivoluzionario messicano, che nel 1916, con l'aiuto di Emiliano Zapata, guidò la rivolta contadina fino agli Stati Uniti, oltre confine, in risposta al sostegno fornito dal governo statunitense al presidente Carranza. Per oltre un anno venne invano inseguito oltre il confine dalle truppe inviate dal presidente Woodrow Wilson che oltre a una taglia di 5000 dollari per la sua cattura schierò un esercito di dieci mila soldati, aerei e camion per dargli la caccia.
E poi c'era William Frederick Cody, più conosciuto come Buffalo Bill, attore, soldato, cacciatore, esploratore e impresario teatrale. Gli echi delle sue gesta arrivarono fino al Vecchio Continente e divenne un'icona del Far West.
In uno scatto Thomas Mott Osborne è immortalato in divisa da carcerato e gabbia per la testa. Aveva voluto provare la vita da detenuto per capire come migliorarla. Diceva "è la libertà che prepara gli uomini per la libertà": varò un'importante riforma carceraria fondata sulla riabilitazione sociale.
Se molti degli sforzi tecnologici dell'epoca erano rivolti al settore bellico, nel 1916 nacque anche la consapevolezza dell'importanza di conservare una memoria storica. Erano quasi completi quell'anno gli scavi dell'antica città di Babilonia, in Iraq, opera del tedesco R. Koldewey, iniziati nel 1899. Negli Stati Uniti Frances Densmore, etnografa e antropologa, iniziò a registrare con un fonografo la lingua dei Nativi Americani, trascrisse la loro musica, documentò le loro tradizioni prima che andassero perdute per sempre.
Il 1916 è anche l'anno di grandi imprese e esplorazioni, come quella di Ernest Shackleton coraggioso capitano della Endurance la nave rimasta intrappolata nei ghiacci dell'Antartide. Con l'equipaggio stipato in tre scialuppe attraversò l'oceano, percorrendo 1300 km in 16 giorni e poi proseguì a piedi fino a una stazione baleniera della Georgia del Sud. Si salvarono tutti.
Fatti, facce, storie del secolo scorso in questa raccolta di fotografie dell'agenzia Corbis.