Coronavirus. Capodanno in 'lockdown' in Israele tra misure di restrizione e proteste
Alla vigilia di Rosh Hashana' Netanyahu annuncia il blocco per evitare che gli ospedali siano sopraffatti dai ricoveri in un Paese che vede uno dei tassi di infezione pro capite più alti al mondo.
"Il sistema sanitario ha alzato una bandiera rossa", ha spiegato il primo ministro Benjamin Netanyahu, per giustificare questo secondo "lockdown", in vigore da oggi e per tre settimane. Il periodo coincide
con le feste ebraiche del Rosh Hashanah (il capodanno ebraico, questo fine settimana), Yom Kippur (giorno del perdono) e Sukkot (festa dei tabernacoli), un periodo in cui le persone si muovono per far visita ai parenti e si riunisce in maggior numero nei luoghi di culto per le funzioni religiose.
Dal'inizio di settembre era stato deciso un confinamento parziale nelle zone del Paese con i tassi di contagi più marcati, soprattutto nelle località abitate dagli ultraortodossi o dagli arabi israeliani.
Il blocco di tre settimane che inizia oggi comprenderà la chiusura di molte aziende, limiti rigorosi per gli assembramenti in luoghi pubblici, e limiterà la libertà di movimento per gran parte persone a meno di un chilometro dalla loro casa.
In un discorso tenuto ieri, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha avvertito che potrebbero essere necessarie misure più severe per evitare che gli ospedali siano sopraffatti.
Attualmente ci sono più di 46.000 casi attivi, con almeno 577 ricoverati in ospedale in gravi condizioni. "Potremmo non avere altra scelta se non quella di rendere le restrizioni più rigorose", ha detto Netanyahu. "Non imporrò un isolamento ai cittadini di Israele senza motivo, e non esiterò ad aggiungere ulteriori restrizioni se necessario".
Israele ha riportato un totale di oltre 175.000 casi dall'inizio dell'epidemia, con almeno 1.169 decessi. Sono stati segnalati circa 5.000 nuovi casi al giorno, uno dei tassi di infezione pro capite più alti al mondo.
Nonostante i provvedimenti di contenimento messi in campo dal'inizio di questo mese, i contagi
sono continuati ad aumentare. Fra giovedì sera e venerdì a mezzogiorno, il ministro della Salute ha registrato 5.238 nuovi casi, mai cosi' tanti. "Abbiamo tentato di tutto per trovare un equilibrio fra le esigenze della salute e quelle dell'economia, ma siamo testimoni di un aumento inquietante dei contagi e dei malati gravi in questi ultimi due giorni", ha detto Netanyahu.
Ieri, a Tel-Aviv centinaia di manifestanti hanno protestato contro questa decisione drastica, che "nuoce alla popolazione e all'economia, produce disoccupazione e suicidi", secondo gli organizzatori.