CyberCrime Senza Frontiere
Reportage di Martino Seniga
Il fatturato globale del crimine informatico o Cybercrime ha raggiunto i 550 miliardi di dollari. Secondo Alessandro Curioni, autore di “Come pesci nella rete” e “La Privacy vi salverà la vita”, questo significa che tra le attività criminali solo il narcotraffico ha un fatturato maggiore.
A mettere a rischio la nostra sicurezza non sono solo i computer e gli smartphone ma anche oggetti che hanno sempre avuto un aspetto meno “smart”, ad esempio frigoriferi, lavatrici e termosifoni. Da quando anche questi oggetti sono stati dotati di un processore e sono stati connessi al world wide web è nato il così detto “internet delle cose”, che offre tutta una nuova gamma di opportunità sia a noi che ai criminali informatici. Del resto ormai abbiamo capito che nel mondo globalizzato ogni nuova invenzione presenta anche una serie di rischi e limitazioni alla nostra sicurezza e alla nostra privacy.
Alberghi ed ospedali hanno dovuto pagare un riscatto in cripto valute per riprendere il controllo dei propri sistemi informatici e salvaguardare il benessere dei loro clienti o la salute dei loro pazienti.
Il mondo virtuale o cyberspazio sta diventando, sempre di più spesso, il luogo dove si commettono crimini finanziari e agiscono organizzazioni criminali o strutture parallele che operano per fini di spionaggio o controllo politico.
Paradossalmente proprio il successo e l’ottimo rendimento finanziario delle criptovalute che, come Bitcoin, si basano sulla innovativa tecnologia informatica denominata Blockchain, ha portato alla nascita di una serie di cloni che scimmiottano la tecnologia di Bitcoin ma in realtà utilizzano vecchie tecniche truffaldine come lo schema Ponzi o le catene di sant’Antonio.
Rebecca Berto, consulente legale della sede di Bolzano del Centro europeo dei consumatori, ha contribuito a bloccare la diffusione di ONECOIN uno schema che era riuscito a ottenere la fiducia e il danaro di migliaia di famiglie che hanno investito i propri risparmi su questa società che, già nel dicembre 2016, era stata definita un “raggiro” dal Garante per la Concorrenza e il Mercato.
Nel mondo del Cybercrime le nuove diavolerie della tecnologia informatica convivono con le vecchie truffe che caratterizzano i film di genere come “la Stangata” o Tototruffa”. La sopravvivenza nella nuova società globale e interconnessa dipenderà così dalla capacità di mantenerci informati e socialmente attivi, per riuscire a bloccare almeno gli attacchi più smaccatamente truffaldini alla nostra intelligenza.