Tre metri di neve per i Grandi del Mondo a Davos: al via il World Economic Forum (aspettando Trump)
L'ultimo presidente Usa a venire era stato Bill Clinton nel 2000, poi piu' niente. Ma e' lo stesso staff della Casa Bianca a far sapere che e' tutto in forse: colpa delle discussioni sul bilancio federale che potrebbero tenere Trump a Washington proprio venerdi', giorno di chiusura del Wef e del suo atteso intervento
Ci sono quasi tre metri di neve ad attendere delegati, politici e businessmen che stanno arrivando a Davos. con il risultato che il World Economic Forum piu' scottante del decennio - con il probabile confronto fra Donald Trump e i 'globalisti' che qui sono a casa, parte gia' in salita a causa del maltempo e promette suspence: incerti i tempi d'arrivo, con il rischio valanghe lungo la strada da Zurigo, incerta ora persino la partecipazione di Trump a causa dello 'shutdown' al bilancio Usa.
Stando ai bollettini la neve raggiunge i 289 centimetri sulle piste, supera il metro e mezzo all'altezza dei resort gia' svuotati dagli sciatori: il caos e' assicurato, con il treno da Zurigo interrotto causa neve, il traffico per raggiungere Davos aggravato dal montaggio delle catene di chi arriva in auto. E chi ha scelto l'affidabile Sbb, la ferrovia elvetica, e' costretto a scendere a meta' tragitto da Zurigo e prendere un lento autobus.
Nulla di nuovo per i cittadini di Davos, abituati a controlli e procedure per la sicurezza maniacali. ma quest'anno - con la partecipazione di Trump o del premier israeliano Netanyahu, dei sauditi e degli iraniani, di Trudeau e Theresa May, premier italiano Paolo Gentiloni e Angela Merkel - i cecchini vestiti di bianco in cima ai tetti della localita' sciistica piu' "geopolitica" del mondo saranno piu' numerosi e tesi del solito.
Le procedure per spostarsi da un posto all'altro piu' complicate. e la neve non aiutera'. fra i resort, gli alberghi e le case vacanza a prezzi stellari, e la sede iperprotetta del Kongresszentrum dove si svolgono gran parte dei lavori, l'attesa e' comunque grande: quest'anno ministri, capi di stato e di governi e delegati governativi saranno oltre 340, un record, un esercito di politici che pare intenzionato a rubare la scena agli uomini d'affari e banchieri che tradizionalmente popolano la mega-kermesse sulle nevi svizzere.
Numerosi gli 'special address', a partire da quello di Trudeau domani, poi del presidente del consiglio Gentiloni e del presidente francese Macron mercoledì. A sorpresa ci sara' Angela Merkel, rimasta in sospeso fino all'ultimo fra le fibrillazioni della 'Grosse koalition': con Macron, la cancelliera fara' da contraltare a Trump, che a Davos, volenti o nolenti, tutti guardano come il grande evento dell'edizione 2018.
L'ultimo presidente Usa a venire era stato Bill Clinton nel 2000, poi piu' niente. attesa tanto piu' forte in quanto Trump, con ogni probabilita', verra' per ribadire la sua spinta protezionistica, l'indebolimento delle istituzioni multilaterali, e spiegare che lui e' bene in sella nonostante il Russiagate. fara' un bilancio rose del suo primo anno alla Casa Bianca, che a Davos, l'anno scorso durante l'insediamento, qualcuno presagiva come l'armageddon.
Sempre che Trump ci sia, pero'. Perche' e' lo stesso staff della Casa Bianca a far sapere che e' tutto in forse: colpa delle discussioni sul bilancio federale che potrebbero tenerlo a Washington proprio venerdi', giorno di chiusura del Wef e del suo atteso intervento.