La Libia apre alle richieste dell'Italia su memorandum migranti
Durante l'incontro è stata inoltre discussa l'urgenza di "ripristinare la produzione petrolifera che rappresenta la ricchezza di tutti i libici e la loro fonte di reddito"
Le autorità libiche avrebbero consegnato al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, una serie di proposte per la modifica del memorandum del 2017 che andrebbero incontro alle richieste avanzate dal governo italiano a quello di Tripoli. Lo si apprende da fonti qualificate a margine della visita del ministro Di Maio nel Paese. "La Libia si impegna nell'assistere i migranti salvati nelle loro acque, a vigilare sul pieno rispetto delle convenzioni internazionali attribuendo loro protezione internazionale così come stabilito dalle Nazioni Unite", è uno dei passaggi centrali del documento di 7 pagine.
L'incontro con al Sarraj: "Riprendere processo politico"
Il presidente del governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, ha ricevuto a Tripoli Di Maio. Nei colloqui, i due "hanno sottolineato l'importanza di tornare sul sentiero della politica e di respingere negativi interventi esterni nella questione libica". Lo scrive un post pubblicato su Facebook dall'ufficio stampa del consiglio presidenziale di cui Sarraj è capo Durante l'incontro è stata inoltre discussa l'urgenza di "ripristinare la produzione petrolifera che rappresenta la ricchezza di tutti i libici e la loro fonte di reddito". Nel colloquio sono stati affrontati anche i dossier delle migrazioni e della cooperazione contro la pandemia di Covid-19. Si è inoltre discusso della missione navale europea "Irini" che ha l'obiettivo di far rispettare l'embargo sulle armi alla Libia.
Il presidente del Governo di accordo nazionale libico ha espresso il "ringraziamento all'Italia per il suo contributo alle operazioni di individuazione delle mine che le milizie degli aggressori hanno lasciate nelle aree residenziali da cui sono stati cacciati".
L'ultima missione di Di Maio in Libia risale al febbraio scorso, prima del lockdown legato alla pandemia di Covid-19. Il 12 febbraio il ministro si era recato a Tripoli per incontrare Sarraj, mentre il giorno successivo aveva avuto un colloquio con il generale Khalifa Haftar nell'est del Paese nordafricano.