Duello tv negli Usa: boomerang per Donald Trump, apparso impulsivo e spavaldo. Convince Biden
Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden in prima serata si sono sfidati in un dibattito virtuale, due eventi gemelli trasmessi in contemporanea, per rispondere alle domande degli elettori: il presidente americano è intervenuto dagli studi di Nbc a Miami, lo sfidante Joe Biden era presente nella sede di Abc a Filadelfia
Il presidente Usa Donald Trump su twitter, all'indomani del confronto a distanza attacca tu twitter il candidato democratico Joe Biden: "Sleepy Joe Biden ha dato un pessimo spettacolo ieri sera, nonostante George Stephanopoulos non gli abbia fatto domande sul suo essere un 'politico corrotto'. Big tech e squallidi media stanno lavorando duramente per nascondere questa corruzione !!!".
Trump, accusa Twitter di avere "bloccato l'intero network per rallentare la diffusione di notizie negative su Biden". "Wow, questo non è mai stato fatto nella storia. Questo include la sua intervista davvero brutta della notte. Perché Twitter lo sta facendo", ha scritto il tycoon su Twitter, aggiungendo poi che tutto ciò "porta più attenzione su Sleepy Joe (riferimento a Joe Biden ndr.) e Big T", cioè i giganti tecnologici. Trump allega al post un articolo del sito satirico The Babylon Bee. Il riferimento è al blackout della notte di Twitter, che è rimasto fermo per oltre un'ora.
Il duello tv virtuale
"Lei è così bello quando sorride...", commenta una elettrice di nome Paulette pronta a sostenere Donald Trump alle elezioni presidenziali 2020. È forse questo il momento più roseo per il tycoon del dibattito virtuale, due eventi gemelli trasmessi in contemporanea, con protagonisti gli sfidanti alla Casa Bianca: Trump e Joe Biden.
Secondo analisti e media Usa, la scelta di Trump di rinunciare al faccia a faccia virtuale contro il candidato democratico si è rivelato un boomerang. The Donald, delle volte impulsivo a tratti spavaldo, è apparso in difficoltà. Già eletta, beniamina dei social, la moderatrice Savannah Guthrie, 48 anni, anchorwoman della Nbc, considerata la vera star della seconda tornata di tribuna politica capace di aver inferto - secondo alcuni - il colpo finale alla corsa presidenziale di Trump. L'attuale inquilino della casa bianca è stato messo sotto torchio da una Guthrie definita agguerrita, determinata, e non disposta ad accettare risposte evasive sulla gestione della pandemia, sulla minaccia dell'estremismo di destra, sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate dal presidente.
"Quando è risultato negativo l'ultima volta al test anti-covid prima del primo dibattito con Biden?", è la prima domanda della serata. "Non ricordo...forse il giorno prima..", la risposta tentennate di Trump, che ha ammesso di non aver fatto i test tutti i giorni. "Comunque io sono il presidente, devo vedere la gente e non posso restare chiuso in un seminterrato", ha cercato di attaccare riferendosi al famoso basement dove Biden si è rinchiuso nelle settimane più critiche della pandemia. E mentre dall'altra parte Biden accusava Trump di non aver fatto nulla per contenere la diffusione della pandemia, il presidente sosteneva candidamente che "l'85% delle persone che indossano la mascherina si becca il coronavirus". Trump stuzzicato dalla moderatrice si è rifiutato di condannare esplicitamente il suprematismo bianco. "Lei è il presidente, non uno zio pazzo qualunque", la reazione della moderatrice che lo ha incalzato sulle dichiarazioni fiscali mai pubblicate: "I numeri resi noti sono sbagliati e comunque il fisco mi ha trattato molto male", si è difeso Trump, nonostante il New York Times abbia dimostrato pagamenti per 750 dollari negli anni 2016 e 2017.
Nessuno dei due candidati può restare tranquillo. Le autorità federali indagheranno sulle presunte e-mail del figlio di Biden, Hunter, rese note dal New York Post. L'ex vicepresidente di Obama ha sempre negato di aver incontrato i responsabili di Burisma, l'azienda ucraina per la quale lavorava il figlio e a suo tempo indagata per corruzione dalle autorità di Kiev. The Donald dovrà guardarsi le spalle dalla vicenda degli 007 Usa che, lo scorso anno, misero in guardia la Casa Bianca sul fatto che Rudolph Giuliani, il legale personale di Trump, fosse nel mirino dell'intelligence russa. Ci sarebbe Giuliani dietro le email pubblicate dal New York Post?