Emergenza migranti. Abbracci e preghiere dopo lo sbarco all'Isola di Lesbo
Un ragazzo, anche se esausto dal viaggio, porta la madre sulle spalle fino a terra, scortato dai volontari pronti a sorreggerlo. I padri stringono al petto i figli e le mogli, gli amici si ritrovano sulla spiaggia dove si ammucchiano i giubbotti di salvataggio arancioni e gli stracci portati dalla corrente. C'è chi piange e chi si inginocchia, chi chiede da bere e chi si mette in fila davanti al prossimo traghetto diretto ad Atene. Le isole greche, specialmente Lesbo, continuano ad affrontare una forte pressione migratoria: secondo Frontex tra gennaio e settembre sono arrivate oltre 350mila persone. I siriani restano la nazionalità più rappresentata. La Grecia si è impegnata ad aprire entro 10 giorni il suo primo centro di accoglienza e registrazione dei migranti, il cosiddetto hotspot, proprio sull'isola di Lesbo. Il ministro degli Esteri del Lussemburgo, attuale presidente di turno dell'Ue, Jean Asselborn ha ricordato che Bruxelles è pronta a fornire aiuto logistico e finanziario per l'apertura dei cinque hotspot previsti in Grecia. Da parte sua il sottosegretario greco per l'Immigrazione, Yiannis Mouzalas, ha tenuto a rimarcare che Atene "rispetterà i propri impegni", aggiungendo che sono già state avviate trattative con la Turchia per migliorare i controlli sui flussi migratori.