Gabriel Boric è il nuovo presidente del Cile: il più giovane della storia del Paese
Il leader della sinistra cilena, 36 anni, ha ottenuto un risultato schiacciante sul rivale ultraconservatore José Antonio Kast
Undici punti, 20 anni di differenza e posizioni politiche diametralmente opposte separano Gabriel Boric da José Antonio Kast: il nuovo presidente leader della sinistra, a soli 36 anni sarà il più giovane presidente della storia della Repubblica del Cile. Boric si è imposto con il 55,87% dei voti, contro il 44,13% del rivale.
Daniel Jadue, sindaco comunista del distretto di Recoleta a Santiago del Cile, e rivale di Boric nelle primarie vinte da quest'ultimo, ha dichiarato: con "questa vittoria consideriamo chiuso il capitolo della dittatura di Augusto Pinochet". Il riferimento è al sistema ultraliberista che trova le sue radici proprio nel periodo nero della dittatura di Pinochet.
Deputato ed ex leader della sinistra studentesca, che si definisce ecologista, femminista e "regionalista" nonché propugnatore di un modello di welfare simile a quello europeo, ha assicurato che sarà il presidente "di tutti i cileni": lo ha detto durante la "tradizionale telefonata" televisiva con il presidente uscente, il conservatore Sebastián Piñera.
"Sarò il presidente del Cile di tutti i cileni e non governerò solo tra quattro mura". Boric sarà il presidente più di sinistra dai tempi di Salvador Allende e il primo che non fa parte dei due grandi blocchi che hanno condiviso il potere dal ritorno alla democrazia nel 1990. Il giovane presidente promette la rottura con le politiche del passato e ha già incassato le congratulazioni dello sfidante. Kast, infatti, ha twittato una sua foto al telefono con Boric mentre si congratulava per il "grande trionfo". A Santiago invece si sono radunati migliaia di sostenitori.
Mind-blowing scenes in Santiago, where hundreds of thousands have flocked onto the streets to celebrate Gabriel Boric's victory pic.twitter.com/uirvG1mVBg
— John Bartlett (@jwbartlett92) December 20, 2021
Il più giovane presidente del Cile entrerà in carica a marzo. È stato tra i numerosi attivisti eletti al Congresso nel 2014 dopo aver guidato le proteste per un'istruzione di qualità superiore. In campagna elettorale ha promesso di "seppellire" il modello economico neoliberista lasciato dalla dittatura del generale Augusto Pinochet (1973-1990) e aumentare le tasse ai "super ricchi", di espandere i servizi sociali, combattere la disuguaglianza e rafforzare la protezione dell'ambiente. Tra i punti del suo programma ci sarà anche la fine del sistema pensionistico privato ereditato dalla dittatura.