Trump e quella minaccia di non riconoscere l'esito del voto. La stampa Usa: "Un suicidio politico"
Al di là dei singoli temi è il passaggio sul dopo-voto che monopolizza i commenti degli ossservatori. E la stampa americana, evidentemente sgomenta da affermazioni che non ha mai sentito in bocca a un candidato alla Casa Bianca, a poche ore dall'accalorato dibattito titola unanime su questo passaggio-shock
"E' il disprezzo di Donald Trump per la democrazia", scrive il New York Times: "e' passato dall'insultare l'intelligenza dell'elettore americano a insultare la democrazia stessa".
Il Washington Post parla di "errore-killer", osservando che Trump "ha amplificato una delle accuse piu' esplosive della sua candidatura, il fatto che potrebbe attribuire la responsabilita' della sua sconfitta a un elezioni truccate". "Rifiutando di dire se accettera' il risultato del voto qualora sara' sconfitto solleva la possibilita' di un allontamento clamoroso dai principi che sono stati alla base della democrazia americana da piu' di due secoli", aggiunge la Cnn che parla di "un momento che lascia senza fiato, mai visto nelle settimane precedenti una elezione presidenziale moderna. E' un'affermazione che minaccia di mettere dubbio un principio fondamentale della politica americana: il trasferimento del potere -pacifico, su cui non c'e' contesa- da un presidente al successivo, che viene riconosciuto come legittimo dopo che ha vinto nelle elezioni".
"Donald Trump -aggiunge Usa Today- sta terminando la sua candidatura esattamente come l'ha cominciata: in modo provocatorio e con un atteggiamento di sfida, rompendo le regole della campagna e ignorando i consigli degli esperti". "Trump magari non ribaltera' il voto, ma potrebbe minare" il sistema, osserva il sito web Politico:"Sostenendo che potrebbe non accettare i risultati di un'elezione 'truccata' -e cita i media che sarebbero collusi con la Clinton e il fatto che le e' stato 'permesso' di presentarsi nonostante la polemica per le email- ha sollevato lo sgomento e la condanna da parte di tutto il mondo politico. "Non c'e' molto che possa fare per ribaltare una vittoria di Clinton anche sul filo di lana: avra' il diritto di chiedere un riconteggio dei voti se il risultato sara' molto vicino (in alcuni Stati e' fissato in un margine dello 0,5); potra' denunciare qualche funzionario se pensa che abbia violato le procedure. Ma un rifiuto di concedere la vittoria violerebbe la tradizione profondamente radicata di candidati che accettano serenamente il risultato della elezioni, un dato che la maggior parte degli americani considera un'affermazione sacra della fiducia nel sistema americano".