Il re dei rom a Trump: "Costruiamo noi muro col Messico"
La comunità rom si propone per la costruzione in tempi rapidi e a prezzi modici del famigerato e costoso muro difensivo che Donald Trump è fermamente intenzionato a innalzare lungo i 3.200 km della frontiera Usa con il Messico.
Dorin Cioaba, autoproclamato "re dei rom", ha scritto una lettera al nuovo presidente americano Trump per congratularsi per la sua recente elezione e per sottoporgli una originale quanto stravagante offerta. Cioaba, come da lui stesso riferito all'agenzia Mediafax, vorrebbe infatti che a realizzare il muro anti-immigrati tra Stati Uniti e Messico sia proprio la comunità rom residente negli Usa.
"Ho seguito con grande interesse l'insediamento del nuovo presidente e, anche se avevo invitato i rom degli Stati Uniti a votare per Hillary Clinton, prendo atto con grande rispetto della scelta fatta dal popolo americano a favore di Trump", ha detto il sovrano rom a Mediafax. E ha aggiunto: "Sappiamo che il presidente è un uomo molto concreto e determinato nelle sue decisioni, e che costruirà quel muro. Noi rom siamo 18 milioni in tutto il mondo e alcune migliaia vivono negli Stati Uniti, per questo potremmo costruire noi quel muro a un prezzo molto più vantaggioso".
Cioaba si è detto convinto che la sua proposta sarà accettata. A suo avviso infatti "i messicani non vorranno lavorare alla costruzione del muro, gli americani non si sporcano le mani in lavori del genere, mentre noi rom abbiamo grande esperienza con ferro e cemento".
Alla proposta di Cioaba ha reagito l'ambasciatore americano in Romania, Hans Klemm. "Non posso commentare - ha detto nel corso di una conferenza stampa a Galati - Posso però dedurre dalle precedenti dichiarazioni che il presidente Trump preferirebbe che a costruire il muro siano gli americani".