Il vaccino russo Sputnik V sta per concludere la 'revisione scientifica' nell'Unione Europea
La "prima fase" per ottenere l'autorizzazione all'uso di emergenza del vaccino Sputnik V nell'Unione Europea sarà conclusa il 19 gennaio. Lo ha dichiarato l'amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) Kirill Dmitriev
La prima fase del processo che dovrebbe portare all'autorizzazione all'uso di emergenza del vaccino russo Sputnik V contro il Covid-19 nell'Unione Europea si concluderà il 19 gennaio, con l'esito della consulenza scientifica rapida di Ema (Rapid Scientific Advice), ha annunciato ai media russi Kirill Dmitriev, il direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif) che finanzia il vaccino.
Secondo quanto sostenuto dall'amministratore delegato, il processo di registrazione di Sputnik V, presso l'agenzia europea per i medicinali (Ema), è stato avviato alla fine di ottobre 2020. Nel frattempo diversi paesi nel mondo lo hanno già registrato, in alcuni casi anche inoculato. Tra questi ci sono Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina e Bielorussia mentre altri 10 paesi dovrebbero farlo entro la fine del mese.
I contatti sul vaccino anti-Covid russo Sputnik V "sono in corso tra l'azienda e Ema", ma la casa farmaceutica "non ha ancora fatto richiesta di un'autorizzazione all'immissione sul mercato", aveva anticipato Stefan de Keersmaecker, portavoce della Commissione europea. Sollecitato su possibili contatti tra l'esecutivo Ue e il produttore russo di vaccini, il portavoce aveva confermato.
KIEV: "VACCINO RUSSO È PROPAGANDA"
Durante un'intervista il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha definito Sputnik V come il vaccino che "ha maggiore valore come strumento di propaganda che per la sua efficacia". Un parere, dunque, fortemente contrario all'acquisto dello Sputnik da parte del governo, probabilmente dettato da motivazioni di natura politica. Nei giorni scorsi, la Russia aveva espresso la sua disponibilità a condurre la sperimentazione clinica della combinazione prima dose Sputnik, seconda AstraZeneca in Ucraina e di trasferire l'intera tecnologia del vaccino in Ucraina per avviarne la produzione locale.
"Alla Russia non interessa la salute degli ucraini, ma solo di imporre la sua propaganda e la sua ideologia attraverso la distribuzione del vaccino, per quanto questo possa essere efficace. Il fattore
propaganda è molto più importante di quello della salute, dal punto di vista degli interessi di Mosca". Kiev sembra orientata al vaccino SinoVac, prodotto in Cina, che dovrebbe arrivare nel paese a febbraio.