Incubo homeless lungo la West Coast, da sempre sinonimo del Sogno Americano. Il reportage
Uno straordinario reportage fotografico di Associated Press accende i riflettori sull'emergenza povertà che si espande lungo tutta la ricca costa occidentale degli Stati Uniti d'America.
La West Coast è dagli anni Sessanta sinonimo dell'American Dream, raccontata in tanti film e canzoni come la meta agognata da sognatori, derelitti e outisider di ogni genere. Negli ultimi tempi, come ci racconta questo splendido reportage fotografico di AP, la California, l'Oregon e lo Stato di Washington sembrano rappresentare più che altro la realizzazione di un incubo.
Ogni notte sono più di 105mila le persone che vivono a cielo aperto in alcune delle metropoli più grandi, ricche e di tendenza degli Stati Uniti. A metterli sulla strada sono il costo della vita e quello delle case, con affitti che ormai competono con quelli di Manhattan. A questo si aggiunge l'effetto collaterale di una economia digitale e dell'hi-tech che porprio in questa zona del Paese fiorisce ma che lascia molti indietro, incapace di riassorbire la manodopera che via via diventa obsoleta a causa del progresso tecnologico. A questa massa di senzatetto vanno aggiunte 63mila persone che dormono nei ricoveri o in appartamenti transitori senza alcuna rete di sicurezza sociale.
Numeri in rapida crescita negli ultimi mesi che hanno portato allo scoperto il bubbone della estrema povertà che porta con se molte altre emergenze. Emergenza sociale e del disagio psichico - sono tanti i giovani o gli anziani senza lavoro e tossicodipendenti che vivono in strada - ma anche quello sanitario. San Diego si trova ad affrontare negli ultimi mesi una epidemia di Epatite A, epidemia che si è rapidamente estesa anche in altre città e che ha portato il governo della California a dichiarare lo stato di emergenza. Ad Anaheim, cuore della ricca contea di Orange e sede della originairia Disneyland, sono almeno 400 quelli che dormono sulla pista ciclabile che conduce alla stadio. A Portland, durante un recente mercatino gastronomico gli organizzatori hanno dovuto spargere incenso per coprire l'odore di urina nel piazzale dove si svolgeva l'evento e che negli altri giorni viene usato dagli homeless per accamparsi. I funzionari pubblici degli Stati lungo la costa denunciano il disastro. "E' un mare di umanità che bussa alla porta di servizi sociali che ormai sono sopraffatti," dice Jeremy Lemoine, che lavora per una organizzazione nonprofit di Seattle che fornisce assistenza sulla strada, "E' una catastrofe."
I numeri della contea di Los Angeles parlano chiaro: nell'ultimo censimento del maggio scorso la popolazione di senzatetto è aumentata del 23 per cento rispetto all'anno scorso raggiungendo la dimensione di una città italiana di provincia: 57,794 persone. A Los Angeles poi, il quartiere di Skid Row rappresenta l'inferno nell'inferno, in questa zona c'è la più alta concentrazione di homeless di tutti gli Stati Uniti.
Le storie
Con il suo berretto "Make America Great Again" che viene dalla campagna presidenziale di Donald Trump, Nathanael, 38 anni torna ogni sera in autobus verso la spiaggia di Santa Monica dove passa la notte. Nathanael, con alle spalle un divorzio e lontano dal figlio di cinque anni che è rimasto con la madre, vive saltuariamente per strada.
Taz e Melissa hanno vent'anni e si sono conosciuti online e ora vivono insieme per strada nel centro di Portland in Oregon, cercando un lavoro di giorno e un posto sicuro per dormire la notte.
Stanley Timmings e la sua compagna sono finiti a dormire in un van dopo che il proprietario della casa in cui vivevano è morto di cancro. Ora Stanley si porta dietro la macchina fotografica e mostra le immagini della vecchia casa addobbata per le feste natalizie. A Seattle almeno un terzo degli hoimeless vive in van o in auto.
Christian ha 29 anni, è tossicodipendente e madre di un figlio di sette anni di cui ha perso la custodia. Vive dietro un muro nel Waterfront Park di Seattle: "Mi faccio ancora anche se cerco di tenermi a freno. Mi manca la mia cucina, mi manca mio figlio."
Danny ha 60 anni e dorme avvolto nel suo sacco a pelo su un cavalcavia della 101, una delle freeway più trafficate d'America. Il problema per Danny non è il rumore che dice non dargli tanto fastidio quanto i pericoli che si nascondono nel vivere per strada, non si sente mai al sicuro.
Paige vive con il marito e tre cani in un auto all'esterno di una chiesa a Everett nello Stato di Washington. Ex tossicodipendente Paige racconta che la cosa più dura ogni giorno è trovare il denaro necessario per comprare il carburante per spostare l'auto quando serva.
Delmi vive con la famiglia in un van da quando il proprietario di casa ha aumentato il canone di affitto oltre la cifra che potevano permettersi. Il boom dell'economia lungo la costa occidentale degli Stati Uniti sta producendo questo genere di effetti collaterali: costi elevati per trovare una casa e lavori a rischio a causa dell'innvoazione tecnologica.