Irlanda e Irlanda del Nord, il confine invisibile al tempo della Brexit
Dal Regno Unito è boom di richieste di passaporti della Repubblica d'Irlanda
Pettigo è un piccolo villaggio del Donegal, nella Repubblica d'Irlanda, situato a ridosso del confine con l'Irlanda del Nord. La popolazione è di 424 abitanti che possono scegliere di spedire la corrispondenza usando la cassetta rossa, quella delle poste britanniche, o quella verde delle poste irlandesi situate a poche centinaia di metri di distanza l'una dall'altra. È la vita lungo il confine, oggi quasi invisibile, tra Repubblica d'Irlanda e Regno Unito, ossia tra Irlanda e Irlanda del Nord, il 162mo al mondo in ordine di lunghezza con i suoi 499 km che si intersecano in più di 270 punti. Questa linea, fisica e simbolica, separa i due paesi e le loro differenze storiche, sociali e religiose dal 1921, quando il Parlamento del Regno Unito, concedendo l'autogoverno all'Irlanda con il Government of Ireland Act, decise che le sei contee del nord, abitate per lo più da protestanti fedeli alla monarchia, sarebbero rimaste britanniche e avrebbero formato l'Irlanda del Nord.
La divisione dell'isola e la discriminazione della popolazione cattolica nell'Irlanda del Nord hanno portato a decenni di violenza politica, noti come i Troubles, iniziati negli anni '60 e continuati fino alla firma dell'Accordo del Venerdì Santo nel 1998, che costarono la vita a oltre 3.000 persone. Da allora non servono più barriere e ogni giorno, circa 30.000 cittadini attraversano il confine, lungo il quale solo arrugginite postazioni dognali, ponti distrutti e vecchie torri diroccate ricordano il tempo che fu. A volte è solo il colore dell'asfalto, una striscia segnaletica, una bandiera a ricordare che si è passata la barriera, una mera linea divisoria grazie anche all’unione doganale e al mercato unico dove persone, merci e capitali sono liberi di circolare.
Il confine e la Brexit
Ecco perché la Brexit a molti mette paura. Perché una volta usciti dall’Unione Regno Unito e Irlanda del Nord, questa linea invisibile diventerebbe in teoria il confine dell’Unione Europea. Theresa May e a Michel Barnier, il capo negoziatore dell’Unione hanno garantito agli irlandesi una clausola di backstop, che impegna tutti a mantenere un confine senza controlli e senza barriere fisiche in qualsiasi modo si concludano gli accordi. Il Consiglio dell'Ue ha adottato un regolamento che garantisce il finanziamento continuato, fino al 2020, dei programmi Peace e Interreg Va tra le zone di confine dell'Irlanda e dell'Irlanda del Nord, anche in caso di una Brexit senza accordo. L'iniziativa fa parte di un pacchetto di misure d'emergenza, già approvate la scorsa settimana dal Parlamento europeo in seduta plenaria, per cercare di mitigare l'impatto di un divorzio senza intesa.
Boom di richieste di passaporti della Rep. di Irlanda
Intanto, la prospettiva della Brexit alle porte ha scatenato una vera e propria corsa alla richiesta del passaporto della Repubblica d'Irlanda tra i sudditi del Regno Unito che possono vantare (e sono tanti) anche una sola goccia di sangue irlandese. I numeri parlano chiaro: nei primi due mesi del 2019 le richieste sono state 230 mila. Per intenderci: il doppio della popolazione di Cork, cioé della seconda città del Paese. Si calcola ora che senza grande sforzo possa essere superato il numero record dello scorso anno, quando le richieste di passaporto furono 860 mila.
Anche se il governo irlandese mantiene una rispettosa discrezione per non mancare di riguardo a nessuno, le motivazioni allegate ai moduli di richiesta sono inequivocabili e riassumibili in una sola parola: Brexit. La Brexit magari non è citata esplicitamente, ma pesa chiaramente dietro quelle centinaia di migliaia di giustificazioni che vanno dalla "necessità di viaggiare liberamente, soprattutto per motivi di lavoro" al meno diplomatico "essere in piena sintonia con il mio sentirmi europeo". Anche la provenienza geografica delle richieste è molto indicativa. Il 10 percento di quelle depositate lo scorso anno, vale a dire ben 85.000, proviene dall'Irlanda del Nord. E il nodo è sempre quello: il confine. La Brexit, come si va profilando finora, spaventa e non poco. Discorso analogo anche per il resto del Regno Unito, dove le richieste di passaporto irlandese sono state 99.000, più del doppio rispetto al 2015.