Fiori, inchini e balli, la Corea del Nord celebra Kim Jong-il nel Giorno della Stella Splendente
L'omaggio dei nordcoreani al Caro Leader a pochi giorni dal summit tra Kim Jong-un e Donald Trump
Nonostante il freddo glaciale di Pyongyang, a migliaia si sono messi in fila per celebrare il Caro Leader. Kim Jong-il nacque il 16 febbraio del 1942, secondo i libri di storia nordcoreani, in una grotta sommersa dalla neve sulle pendici del monte Paektu, considerato la culla del popolo coreano, dove il padre combatteva l'occupante giapponese. Diversa la versione degli storici stranieri che fanno riferimento a documenti sovietici secondo i quali Kim Jong-il sarebbe nato in un villaggio siberiano all'epoca in cui Kim Il-sung, fondatore della Repubblica popolare democratica della Corea, era in esilio in Unione Sovietica.
Il compleanno del Caro Leader, padre di Kim Jong-un, è festa nazionale, è il Giorno della Stella Splendente, una data importante che i bambini studiano fin da piccolissimi quando iniziano a familiarizzare con il "lignaggio di Paektu", ovvero la dinastia comunista dei Kim, che regna con un pugno di ferro da tre generazioni sul paese.
Kim Chol-jun, autista di 42 anni, ha portato suo figlio sulla collina Mansu davanti alle statue giganti dei leader della Corea che dominano su Pyongyang: "Non c'è bambino che si senta stanco quando visita i suoi genitori", ha detto intervistato dall'Afp. "I grandi leader sono come i nostri genitori, così sono venuto qui per inchinarmi a loro, miei genitori, con il mio bambino". A turno, piccoli gruppi, coppie, famiglie, o soldati in divisa avanzano verso le statue, depongono un mazzo di fiori mentre un addetto annuncia "Rendiamo omaggio".
In tutta la città c'è grande fermento da giorni: gare di pattinaggio e nuoto sincronizzato, esibizioni floreali, persino un grande concorso di cucina. Tutti vibranti omaggi al defunto leader, secondo una leggenda ormai saldamente radicata.
Intanto tra pochi giorni Kim Jong-un dovrebbe incontrare di nuovo il presidente americano Donald Trump per una storica ma difficile trattativa sul disarmo nucleare di Pyongyang. "Non vedo l'ora di vedere Kim in Vietnam", ha detto il presidente Trump. "Col primo summit abbiamo ottenuto molto", ha continuato, "niente più lanci di missili, niente più test nucleari, il ritorno dei resti dei nostri eroi", quelli di 55 soldati americani uccisi durante la guerra di Corea. Per quelli che Trump ritiene progressi nel dossier nordcoreano, il presidente Usa ha ringraziato il ruolo svolto da Russia e Cina, ma anche da Giappone e Corea del Sud con cui Washington "sta lavorando da vicino". "Pensiamo che la Corea del Nord abbia un potenziale economico enorme", ha aggiunto.