Ungheria, a Roszke per i profughi è emergenza umanitaria
Scatti drammatici che arrivano dal centro di registrazione migranti di Rozske in Ungheria, al confine con la Serbia. I profughi senza carta di identificazione che hanno attraversato campi e strade per prendere un treno per Budapest vengono fatti salire a bordo di blindati e auto della polizia e portati qui o in altri centri di raccolta. C'è chi supplica di non essere separato dai familiari, chi si rifiuta di salire. Una bimba va incontro agli agenti e si offre di aiutarli a distribuire l'acqua e i panini. Solo dopo essere stati identificati, i migranti potranno prendere un treno per uscire dal Paese. L'area di Roszke è uno dei principali punti di passaggio in Ungheria. Secondo la polizia di Budapest finora sono stati circa 181 mila i migranti e i rifugiati della "rotta balcanica" che dall'inizio dell'anno hanno varcato i confini e il flusso non accenna a diminuire. Il ministro della difesa ungherese ha annunciato il dispiegamento di 4300 militari lungo il confine meridionale con la Serbia, con l'obiettivo principale di affiancare le forze di polizia nel completamento della barriera difensiva anti-immigrati. Intanto il ministero degli Esteri ha fatto sapere che l'ambasciatore austriaco a Budapest è stato convocato, dopo che il cancelliere austriaco Werner Faymann ha paragonato le politiche dell'Ungheria sui rifugiati alle deportazioni del nazismo.