Mohammed bin Salman rompe silenzio su Khashoggi: "Crimine ingiustificabile". Cia ascolta audio morte
Per la prima volta il futuro erede al trono dell'Arabia Saudita parla del caso Jamal Khashoggi, il giornalista ucciso nel Consolato saudita a Istanbul (Turchia). Una scelta, a quanto pare obbligata, in vista della Future Investment Initiative Conference. Il paese vuole diventare un modello di sviluppo e raggiungere la prosperità per le popolazioni del Medio Oriente portando la regione in prima linea nel mondo. Un obiettivo, fino a qualche giorno fa a portata di mano, ora offuscato dalla morte misteriosa del giornalista che si era auto-imposto l'esilio negli Usa. Tra dietrofront e ammissioni di colpa, emergono nuove accuse per i sauditi. Secondo le autorità turche, il 'commando' che avrebbe 'ucciso e fatto a pezzi' Khashoggi si sarebbe mosso nella foresta di Belgrado a Istanbul con una macchina diplomatica. Nel frattempo, il capo della Cia Gina Haspel ha avuto modo di ascoltare l'audio dell'interrogatorio e della morte del giornalista saudita.
Il caso Jamal Khashoggi si sovrappone alla Future Investment Initiative Conference, un'iniziativa mirata a portare l'Arabia Saudita al centro del Medio Oriente ma offuscata dagli strascichi lasciati dall'omicidio del giornalista saudita consumato nel Consolato dell'Arabia Saudita a Istanbul. Mohammed bin Salman sembra quasi voler mettere una toppa e rompe il silenzio sul caso Khashoggi: "Crimine ingiustificabile" e ancora "La giustizia prevarrà" e "il nostro rapporto con il premier turco Recep Tayyip Erdoğan non verrà intaccato dalla vicenda". Nuove rivelazione aggravano la posizione di Riad. Donald Trump non esclude il coinvolgimento del principe ereditario saudita nella morte di Khashoggi e, nell'esprime un parere sui funzionari inviati dal regime in Turchia, il tycoon non usa mezzi termini: "Il peggior insabbiamento della storia". Le autorità turche, invece, rilasciano nuovi elementi. Alcuni filmati rivelerebbero che la 'squadra' saudita - accusata dalle autorità turche di aver avuto un ruolo nel caso di Khashoggi - ha fatto un sopralluogo nella Foresta di Belgrado, a Istanbul, prima dell'uccisione dell'editorialista del Washington Post.
La notizia, che trapela dall'agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu, che cita fonti della sicurezza, spiega nel quadro dell'inchiesta della Procura di Istanbul che sono state visionate duemila ore di immagini registrate da 137 telecamere di sorveglianza collocate in 62 punti diversi. Stando ad Anadolu, lo staff incaricato di visionare le registrazioni ha scoperto che il primo ottobre - giorno precedente la scomparsa di Khashoggi - la 'squadra' saudita ha perlustrato l'area a bordo di un mezzo del consolato con targa diplomatica. C'è anche un'immagine di quello stesso giorno, scrive ancora l'agenzia, che mostra l'arrivo di Khashoggi all'aeroporto Ataturk di Istanbul. Passo dopo passo - aggiunge l'agenzia - le immagini delle telecamere di sorveglianza intorno al consolato saudita e in diverse zone della città sul Bosforo (compresi i quartieri di Levent e Sultanahmet) "rivelano indizi sull'omicidio di Khashoggi".
Nel frattempo, il direttore della Cia, Gina Haspel, ha avuto modo di ascoltare l'audio nel quale sarebbero documentati l'interrogatorio e l'uccisione del giornalista dissidente Khashoggi, 59 anni, avvenuto nel Consolato saudita di Istanbul. Come riporta il Washington Post, la Haspel, che lunedì ha raggiunto la Turchia, ha ascoltato la traccia durante la sua visita nel Paese. Una persona, a conoscenza del contenuto della registrazione, l'ha definita "convincente" e in grado di mettere ulteriore pressione su Washington affinché chieda conto a Riad della morte del giornalista.